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Remember Me – Recensione

Un dramma a metà tra il blockbuster e la produzione indie, che vede protagonista un Robert Pattinson incapace di ricucire le ferite del passato

Regia: Allen Coulter – Cast: Robert Pattinson, Emilie de Ravin, Pierce Brosnan, Chris Cooper, Lena Olin, Martha Plimpton, Peyton List – Genere: Drammatico, colore, 114 minuti – Produzione: USA, 2010 – Distribuzione: Eagle Pictures – Data di uscita: 26 marzo 2010.

rememberme“Remember Me” è il primo film Robert Pattinson, ribattezzato Pattz dalle miriadi di fan acquisite grazie all’interpretazione del vampiro Edward Cullen nella Twilight Saga, ad essere uscito dopo che la sua popolarità è schizzata alle stelle. Prova difficile staccarsi dal personaggio che lo ha reso celebre, ma il giovane idolo delle teen, in cerca di affermazione come attore, riesce nell’impresa di lasciarsi alle spalle i panni del vampiro vegetariano per buona parte della sua interpretazione, anche se a tratti ne rimane inesorabilmente invischiato, in particolar modo nelle scene in cui il suo giovane Tyler Hawkins riflette e rivive i drammi che la sua giovane vita ha conosciuto.

Un fratello morto suicida a ventidue anni, la stessa età che Tyler ha al momento della narrazione della storia, l’estate del 2001, e un padre che non considera nella maniera appropriata né lui né sua sorella minore Caroline. È una lotta continua quella che lega Tayler contro Charles Hawkins, efficacemente interpretato da Pierce Brosnan, anche se, abituati ad apprezzarlo come James Bond, da una strana sensazione vederlo recitare per buona parte del film nei panni dell’uomo in carriera insensibile alle esigenze della famiglia. Stanco di combattere con i fantasmi del passato Tyler e il suo amico Aidan Hall vengono coinvolti, alla fine di una serata in un locale, in una rissa, e pur essendo innocenti finiscono in galera per mano del sergente Neil Craig, interpretato dal premio Oscar Chris Cooper.

Per vendicarsi dell’accaduto Aidan, l’unica ventata di umorismo in un film denso di tristezza e frustrazione nei confronti della vita, scopre che il sergente Craig ha una figlia che frequenta con loro l’NYU, Ally (Emilie De Ravin), e spinge Tyler a sedurla e abbandonarla. Ma entrando in contatto Ally e Tyler scoprono quanto le loro realtà e i loro dolori siano affini pur provenendo da due mondi diversi. Ally ha infatti visto assassinare sua madre in metropolitana all’età di dieci anni e può comprendere il dolore che Tyler prova per la perdita del fratello Micheal.

“Remember Me” è dunque un film molto realistico e intimo, dove le inquadrature spesso sono decentrate o molto angolate, quasi come se l’obiettivo della telecamera rispecchiasse l’occhio di uno spettatore presente sul posto. Il regista Allen Coulter ha saputo miscelare bene le diverse nature di un film ibrido tra cinema hollywoodiano, dato che la Summit ha fortemente voluto Pattinson come protagonista, ovviamente previo consenso di Coulter, e cinema indipendente, sia per le tematiche affrontate sia per le ambientazioni newyorkesi che mostrano l’altro lato della Grande Mela.

Una New York fatta di appartamenti squallidi dalle docce incrostate di ruggine e dalle porte con le serrature rotte, malinconici cafè nel distretto di Wall Street, e sobborghi come il Queens o luoghi come il Promenade di Brooklyn, realtà quotidiane che difficilmente vengono mostrate in film che hanno come sfondo la città che non dorme mai. Una cosa che davvero non va giù è la conclusione.

Il titolo lascia supporre al ricordo, magari ad un amore finito, che però gli amanti porteranno sempre con loro in memoria di quella magica estate trascorsa insieme, e anche il trailer avvallerebbe tale teoria, ma occorre essere molto preparati per il finale, decisamente a sorpresa, e cercare di captare i segnali che Allen Coulter lascia sparsi per caso, e che passano per lo più in secondo piano, per evitare una delusione quando viene compreso il vero significato delle parole Remember Me, ovvero ricordati di me.

Eva Carducci

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