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Recensione “Zielona Granica – Il confine verde”: lo straziante film di Agnieszka Holland

“Zielona Granica – Il confine verde”, diretto da Agnieszka Holland racconta con grande attenzione la crisi umanitaria in atto dal 2014 e che ha visto migliaia di rifugiati perdere la vita nel tentativo di oltrepassare il confine tra Bielorussia e Polonia.

Indice

“Zielona Granica –  Il confine verde” – Tutte le informazioni

Zielona Granica - Il confine verde - locandina

Trama

Il così detto “confine verde” è quella striscia di terra tra Bielorussia e Polonia, che rifugiati provenienti dal Medio Oriente e dall’Africa cercano di varcare, rimandati poi indietro dai soldati dell’uno e dell’altro Paese. Il tentativo di raggiungere gli Stati dell’Unione Europea sembra quindi quasi impossibile e le violenze a cui i civili vengono sottoposti sono inimmaginabili. Le vite di una famiglia siriana che tenta di superare quel confine, di una guardia di frontiera polacca e di una neo-attivista per i diritti umani si intrecciano tra quei boschi che, ognuno di loro, attraversa con intenti diversi e opposti, tra le insidie di un luogo che appare come la salvezza, ma che si rivela tutt’altro che questo. 

Crediti

  • Regia: Agnieszka Holland
  • Cast: Jalal Altawil, Maja Ostaszewska, Tomasz Włosok, Behi Djanati Atai, Mohamad Al Rashi, Dalia Naous
  • Genere: drammatico
  • Durata: 147 min
  • Produzione: Polonia, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, 2023
  • Distribuzione: Movies Inspired
  • Data d’uscita:

Recensione

“Zielona Granica – Il confine verde”: una cruda realtà 

Un film straziante, “Zielona Granica – Il confine verde” è il secondo lungometraggio di Agnieszka Holland che torna al cinema 30 anni dopo “Europa Europa”. Un racconto personale e universale, che approfondisce, descrive e indaga con attenzione e con estrema crudezza la tematica della crisi umanitaria in atto dal 2014, che ha visto morire migliaia di persone nell’apparente semplice tentativo di varcare un confine. È solo un tratto di terra, eppure è l’inferno e, per alcuni, la fine della propria vita. “Zielona Granica – Il confine verde” è un pugno nello stomaco, definibile tanto un documentario quanto un racconto di vita, che non si limita quindi solo a informare e dare un quadro completo e chiaro di una drammatica situazione che vede coinvolti civili, polizia di frontiera, attivisti e non solo.

Il film fa luce su ciò che si conosce con il nome di “crisi umanitaria”, ma che spesso non si sa esattamente cosa significhi. Agnieszka Holland, con inquadrature fisse e lunghe, riprende tutto e fotografa ogni cosa, ogni brutalità, ogni tormento morale e ogni disperato tentativo di poter essere finalmente al sicuro. Scene atroci compongono il film della Holland che non risparmia nulla: solo raccontando con la giusta “insistenza” e calcando la mano, si può capire cosa accade tra quei 2 Stati che lottano per togliersi responsabilità e per allontanare i rifugiati. Le guardie forestali lanciano letteralmente le persone da una parte all’altra del confine, picchiandoli, umiliandoli e disinteressandosi di qualsiasi richiesta di aiuto. 

La responsabilità è comune

Non per questo “Zielona Granica – Il confine verde” si accanisce con un unico gruppo di persona, mostrando come quella stessa polizia di frontiera arrivi a farsi domande sulla frase che si ripete ogni giorno: “è il nostro lavoro”. La Holland con continuità e persistenza e con 147 minuti di film sottolinea come obblighi, doveri e responsabilità siano attribuibili a tutti; ogni piccola scelta quotidiane può influenzare e toccare le vite di chi, per oltrepassare quella striscia di terra, ha perso figli, fratelli, amici, e a volte la propria vita. Una tematica così delicata e forse troppo poco nota, o per meglio dire non mostrata quanto invece dovrebbe esserlo, rende “Zielona Granica – Il confine verde” una pellicola estremamente cruda e fortemente coinvolgente.

“Zielona Granica – Il confine verde”: Giudizio e valutazione

Ambientato per la maggior parte del tempo in un bosco che diventa teatro di morte, violenza, ferocia, senso di colpa e ossessione, il film è realizzato con un ottimo bianco e nero. “Zielona Granica – Il confine verde” si propone così con uno stile documentaristico, ma ricreando un tono intimo e più personale, denunciando inoltre chiunque non abbia fatto abbastanza. Magistralmente interpretato il film è un affresco di vite di persone diverse indissolubilmente legate da un filo che, da un giorno all’altro, può renderle vittime. Con un finale che presenta l’esodo dei civili ucraini a seguito dell’invasione russa del 2022, “Zielona Granica – Il confine verde” mostra anche come alcune cose possono cambiare, ma che ciò accade quando ormai per migliaia di persone è troppo tardi.

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