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Recensione “Tutti a parte mio marito”: commedia scemotta sulla infedeltà

Tutti a parte mio marito” è una commedia scemotta sulla infedeltà diretta da Caroline Vignal che difficilmente può pensare di intrigare finanche gli amanti del genere. Dal 21 dicembre in sala.

Indice

Trama

Iris è sposata con un uomo fantastico, da cui ha avuto due splendide figlie. La donna lavora in uno studio dentistico, frequentatissimo da molti pazienti, e vive in un meraviglioso appartamento, situato in una quartiere che ama. La sua vita sembra perfetta, ha addirittura un affiatato gruppo di amici che la capiscono e la sostengono. Iris sta per compiere 50 anni e sembra che fin qui la sua esistenza sia stata tutta rose e fiori, finché un uomo sconosciuto non le pianta un seme nella mente, che diventa un suo pensiero fisso: farsi un amante. Senza neanche accorgersene, Iris apre il vaso di Pandora e i candidati per la posizione vacante di “amante” sembrano venir fuori uno dietro l’altro, come se piovessero dal cielo.

Crediti

  • Tit. orig.: Iris et les hommes
  • Tit. internazionale: It’s raining men
  • Regia: Caroline Vignal
  • Sceneggiatura: Caroline Vignal, Noémie de Lapparent
  • Cast: Laure Calamy, Vincent Elbaz, Christophe Grundmann, Jonathan Darona, Remy Laquittant, Sofiane Khelladi
  • Fotografia: Martin Roux
  • Musiche: Benjamin Esdraffo
  • Genere: Commedia, Drammatico
  • Durata: 98 minuti
  • Produzione: Francia, 2023
  • Produttore: Laetitia Galitzine, Aurélie Rouvière
  • Casa di produzione: France 3 Cinéma, Chapka Films, La Filmerie
  • Distribuzione: I Wonder Pictures

Tutti a parte mio marito” è stato presentato in anteprima nazionale alla 15° Edizione di France Odeon a Firenze con un’entusiastica accoglienza di pubblico e di critica. La protagonista è Laure Calamy (Chiami il mio agente, Vizio di famiglia, Full time).

Recensione

Presentata in anteprima nazionale alla 15° Edizione di France Odeon a Firenze, “Tutti a parte mio marito” (Iris et les hommes) di Caroline Vignal è una commedia davvero troppo banale e poco articolata per poter pensare di rendersi sommariamente interessante. Alcuni passaggi sembrerebbero anche allettanti ma una scarsa aderenza alla realtà assieme e delle implausibilità francamente non sostenibili rendono abbastanza difficile l’affezionamento ai personaggi o addirittura identificarsi con le loro vicende.

La leggerezza è senz’altro da considerarsi una qualità nel caso di certi film che raccontano di avventure adulterine, anche solo per il fatto di sdrammatizzarne gli esiti, tuttavia nella commedia di Vignal regna una discreta confusione in quanto a messaggio da far passare, in una oscillazione pericolosa fra desiderio e consenso che potrebbe perfino infastidire lo spettatore più schizzinoso. “Tutti a parte mio marito” vivacchia di molta eccitazione ma di poca passione, i personaggi sono mal approfonditi se non anche fortemente stereotipati, mentre la sceneggiatura gode qua e là di qualche sussulto, purtroppo poca cosa a fronte di uno svolgimento narrativo fondamentalmente scontato.

La pellicola è parzialmente redenta da una protagonista – Laure Calamy, che la gente conosce probabilmente grazie alla serie di successo “Chiami il mio agente!” – frizzante e genuina, intrigante e sicura di sé, gradevolmente “in parte” eppure inefficace quando si tratta di salvare il film dal collasso.

Giudizio conclusivo

Tutti a parte mio marito” è una commedia tanto appariscente quanto innocua, un intrattenimento solo sporadicamente simpatico, e anzi nel complesso abbastanza sciocco da risultare poco appetibile anche per i più avvezzi al genere.

Note di regia

Credo che il cinema si rapporti alla società anche in questo. Ma in generale penso che sia perché io sono una donna. Ora ci sono più registe che raccontano storie, per forza di cose, dal nostro punto di vista e ci permettono di farlo più di prima. Forse per questo motivo il film racconta le cose in modo nuovo. Poi c’è da dire che non faccio le cose in modo cosciente, semplicemente mi limito a raccontare una storia nel modo più sincero possibile. Solo dopo mi rendo conto di quello che può dare agli spettatori. Comunque mi fa piacere che dici questo. ci sono dei momenti, per esempio, che sono nati pensando a Bella di giorno, che è stato importante per la scrittura del film. Non voglio essere presuntuosa, ma il personaggio della Deneuve è guidato dal suo desiderio, come quello di Iris, e quello che ho amato di questo film è che non ci sono conseguenze, lei non è punita per quello che ha fatto. Era importante per me questa cosa. In Iris et les hommes Iris non è Madame Bovary, non prende il veleno e non ci sono conseguenze negative, ma anzi quello che fa le permette di riconquistare suo marito. Lei vince su tutti i fronti.

Trailer

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Mirko Tommasi

Mirko Tommasi

Classe 1975, storico dello Spettacolo e saggista, collabora abitualmente con il Centro Audiovisivi di Verona. É appassionato di cinema nordamericano e cura una guida online ai film che porta il suo nome.

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