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Recensione “The Mother”: J.Lo è sexy anche con un’arma in mano

Continua il ciclo degli action movie al femminile tanto in voga oggigiorno. In “The Mother“, diretto da Niki Caro per una sceneggiatura di Misha Green, Andrea Berloff e Peter Craig, la protagonista Jennifer Lopez se la deve vedere con una banda di criminali che le ha rapito la figlia. La pellicola è distribuita Netflix.

Indice

The Mother – tutte le informazioni

Trama

Jennifer Lopez è una ex-militare delle forze speciali che si trova invischiata in una brutta situazione: degli uomini molto pericolosi con i quali aveva intrecciato una relazione per scopi economici sono coinvolti nel rapimento di sua figlia, sequestrata per vendicarsi di lei. “La Madre” non si farà alcuno scrupolo per proteggere la ragazzina dalle grinfie di questi spietati criminali.

Crediti

  • Regia: Niki Caro
  • Sceneggiatura: Misha Green, Andrea Berloff, Peter Craig
  • Cast: Jennifer Lopez, Joseph Fiennes, Gael García Bernal, Omari Hardwick, Paul Raci, Yvonne Senat Jones, Jesse Garcia, Noah Crawford, Michael Karl Richards, Ryan Cowie, Jay Cardinal Villeneuve, Mehdi Regragui
  • Genere: thriller, azione
  • Durata: 117 minuti
  • Produzione: Stati Uniti, 2023
  • Casa di produzione: Nuyorican Productions, Vertigo Entertainment
  • Distribuzione: Netflix
  • Data di uscita: venerdi 12 maggio 2023

Recensione

The Mother“, il thriller d’azione appena uscito di Netflix, non mostra nulla di nuovo sotto il sole. I topoi di genere sono scrupolosamente ottemperati, e inoltre la sensazione qua e là di déja vu non può che avere una certa effettività. Del resto, quanti film sono stati realizzati su qualcuno che deve salvare suo figlio o sua figlia da dei criminali ? Migliaia.

Semmai, la novità consiste in una prestazione deliziosamente centrata di Jennifer Lopez nel ruolo di una ex-militare che, appunto, deve salvare la figlia da una banda di criminali. La Lopez è davvero l’arma letale del film: con un fare rude ma sempre estremamente sexy l’attrice combatte, si scapicolla, spara. Recita con buona attendibilità, abbraccia le imperfezioni e le debolezze del suo personaggio con piglio da grande attrice, sciente non soltanto della malìa del suo corpo ma anche di qualità attoriche che mai come negli ultimi lavori (pensiamo ad esempio a “Un matrimonio esplosivo” di Jason Moore, nel quale la Lopez offre una ulteriore performance da lodi) risultano fuori discussione. La si può legittimamente ritenere in grado di far brillare un film che senza la sua presenza molto probabilmente non brillerebbe, o comunque non brillerebbe con questa intensità.

J.Lo rappresenta dunque, indubitabilmente, la prima ragione per vedere la pellicola. Le altre ragioni provengono invece da una regia sicura, una sceneggiatura circostanziata, una certa magnificenza visuale nel riprendere gli ammazzamenti, ed un ritmo febbrile che non dà adito a dubbi in quanto a una adeguata dimestichezza della regista nel trattare pellicole di questo tipo, che sono sempre decisamente spinose da maneggiare. Fra i titoli da scovare con il lanternino sulle piattaforme, “The Mother” può dirsi tutto sommato una bella scoperta.

Giudizio e conclusione

The Mother” è un thriller d’azione piuttosto canonico, estremamente rispettoso delle caratteristiche di genere, tuttavia movimentato ed eccitante a sufficienza da farlo rientrare perfettamente fra i film di azione contemporanei ben riusciti.

Note di regia

Si dice che si possa dare il meglio di sé solo quando si scrive di quel che si conosce. Questa sono io! Entusiasta di portare sullo schermo personaggi femminili in ruoli sempre più fisici. È una cosa che mi fa sentire davvero bene, perché di solito non vedi molte eroine protagoniste di film d’azione. C’è solo una manciata di attrici in grado di interpretare simili ruoli e la partnership con Jennifer Lopez è stata incredibilmente soddisfacente È stato tutto molto insolito: ho ricevuto questa sceneggiatura proprio quando è iniziata la pandemia e non sapevo nemmeno quale fosse il titolo del film, né chi l’avesse scritta, perché mancava il frontespizio. Mi era stata data in segreto ed era praticamente priva di dialoghi, essendo costituita da una descrizione ininterrotta di scene d’azione. Leggendola mi sono convinta che solo Jennifer Lopez avrebbe potuto interpretare un film del genere e che solo io avrei dovuto dirigerlo: ero pronta a battermi contro chiunque pur di avere questo lavoro! Ogni sceneggiatura attraversa un periodo di sviluppo in cui si devono soddisfare le richieste dello Studio e quelle dell’attore, per costruire un mondo attraente per molte persone. Ho lavorato con un certo numero di scrittori revisionando la sceneggiatura, ma è stato un processo abbastanza veloce, durato più o meno sei mesi.

Uno dei momenti più difficili è stato il rapimento di Zoe nel parco. Avevamo tre cineprese e due unità, lo abbiamo girato in diversi giorni ed è stato logisticamente molto complicato perché eravamo nel centro di Vancouver, con tutte le persone del luogo attorno al set, visto che lì, all’aperto, c’era Jennifer, una delle più grandi superstar del mondo. Abbiamo girato il rapimento nella seconda settimana di riprese del film ed è andato tutto bene, ma prima, pianificando questa cosa, pensavo solo a tutto quello che sarebbe potuto andare storto.

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Mirko Tommasi

Mirko Tommasi

Classe 1975, storico dello Spettacolo e saggista, collabora abitualmente con il Centro Audiovisivi di Verona. É appassionato di cinema nordamericano e cura una guida online ai film che porta il suo nome.

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