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Recensione “The miracle club”: una ritrovata emotività al femminile

“The miracle club” diretto da Thaddeus O’Sullivan e con un cast stellare che comprende Kathy Bates, Maggie Smith e Laura Linney è un film capace di strappare un sorriso, tra dramma e tenerezza e che si trasforma in un road movie sull’animo femminile, sul tempo che passa e su quelle persone che hanno bisogno di ritrovarsi.

Indice

“The miracle club” – Tutte le informazioni

The miracle club - locandina

Trama

Chrissie torna in Irlanda dopo 40 anni, a seguito della morte della madre Maureen, che non ha più voluto vedere né sentire una volta partita. C’è un ricordo doloroso che la lega a quel luogo e che la allontana inspiegabilmente da quella comunità che la accoglie e tiene a distanza. È in particolare con Eileen, ex migliore amica, che sembra esserci un’ostilità che dura da fin troppo tempo. Maggiore è la vicinanza con Lily, amica di Maureen e madre del grande amore della vita di Chrissie. È a proprio a Declan, alla sua memoria, che si riconducono sentimenti, emozioni e sofferenze dei vari personaggi. Declan è annegato anni prima, da giovane, e nessuno sembra aver realmente superato quella morte prematura e che non è l’unica cosa ad aver creato una spaccatura profonda tra le tre donne che per anni sono state inseparabili. Chrissie e Declan erano una coppia da sogno, Lily e Maureen erano amiche da sempre, così come le più giovani Chrissie ed Eileen, ormai indurite dal tempo che passa e da legami che non sono e saranno mai più quelli di una volta. Eppure dolcezza, speranza e la possibilità del perdono sono ciò di cui veramente ognuna di loro ha bisogno. Un viaggio a Lourdes le porta a condividere più tempo insieme di quanto ognuna di loro avrebbe voluto, dando a ognuna modo di dire la verità, di rivelare segreti inconfessabili e forse di affrontare i propri fantasmi del passato.

Crediti

  • Regia: Thaddeus O’Sullivan
  • Cast: Kathy Bates, Laura Linney, Maggie Smith, Mark O’Halloran, Agnes O’Casey, Stephen Rea, Mark McKenna, Hazel Doupe, Niall Buggy, Shauna Higgins, Lesley Conroy, Fionnuala Murphy
  • Genere: commedia
  • Durata: 91 min
  • Produzione: Stati Uniti, 2023
  • Distribuzione: Europictures
  • Data d’uscita: 4 gennaio 2024

Recensione

Un racconto semplice e dolce

The miracle club

“The miracle club” è un film senza troppe pretese, fatto di personaggi, di donne e delle relazioni tra di loro. Tre generazioni per 4 figure femminili che intraprendono un viaggio con un chiaro obiettivo, ma che si rivela un percorso alla riscoperta di sé, di quello che le teneva unite anni prima. “The miracle club” è quindi anche una pellicola sul passare del tempo. E senza che le persone se ne rendano conto, fin troppe cose rimangono sepolte nel passato, sopite da quello stesso tempo che fa sentire tutto ormai lontano e dimenticato. È qualcosa che in “The miracle club” ha forse bisogno di un miracolo, di quelli che accadono a Lourdes, per tornare a smuovere degli animi che possono ancora avere qualcosa da imparare. Una storia che parla di ritrovata empatia senza la ricerca di una trama particolarmente articolata, un racconto che emoziona quanto basta per far commuovere e divertire.

Sono le personalità delle protagoniste del film a renderlo coinvolgente e partecipativo, trovando nelle 4 donne sensibilità, difficoltà, premura e severità. Si tratta di psicologie femminili sfaccettate e che dentro di sé hanno molto di più di quanto possa apparire dall’esterno. Sono figure che devono solo trovare la volontà e l’esigenza di essere sincere, con se stesse e con gli altri, di parlare di ciò che è accaduto, che le ha divise e che ha fatto loro del male, perché il tempo che passa non è sempre il modo migliore per guarire da un trauma profondo. Per le donne di “The miracle club” è sicuramente il dialogo, la condivisione e l’onestà, simbolo di un bene e di un affetto ritrovati. Magistrale come sempre la perfomance di Kathy Bates, per non parlare di Maggie Smith, insuperabile in ogni scena in cui è presente. Perfetta nel ruolo di una madre distrutta dal lutto e dal rimorso, ma portatrice di un tenero humor, e che si differenzia nel desiderio di calore e vicinanza dal personaggio della Bates, invece inasprita dal quel senso di abbandono che il personaggio di Chrissie le ha provocato. Una serie di rapporti interpersonali consolidati nella loro complessità e autenticità, veri e attendibili, nonostante si siano incrinati e siano stati rovinati dal tempo.

“The miracle club” è un film di sentimenti

The miracle club

Questa rappresentazione dell’amicizia e dell’affetto, intaccato e danneggiato da fin troppi non detti, è del tutto in contrasto con alcuni stereotipi dei quali invece il film si serve. Anche le figure maschili, per quanto volutamente marginali e non particolarmente originali, funzionano nel loro legame con le proprie moglie; tra matrimoni trentennali fatti di abitudine e routine e novelli sposi impegnati nel dare il meglio e prendersi cura dei propri figli. “The miracle club” non è quindi un film perfetto né privo di difetti, con una storia non così originale e una verità da scoprire che non suscita la giusta sorpresa o lo sperato colpo di scena. Anzi, vengono disseminati fin troppo indizi che potrebbero rendere alcuni segreti prevedibili, soprattuto a uno spettatore più attento. Thaddeus O’Sullivan realizza una pellicola godibile, che non sorprende, ma che si apprezza per una sceneggiatura lineare, concisa e misurata, che non eccede né esagera nel dramma e nella commedia.

Giudizio conclusivo

The miracle club

“The miracle club” è un film sull’amicizia, una pellicola dolce e velata di un sarcasmo che appare sferzante nel tentativo di ammorbidire tragiche verità e strazianti ricordi. Perché il focus, il reale motivo di un viaggio piacevole e anche casuale, ha un punto di arrivo fortemente drammatico, smorzato da interpretazioni complesse, che solo i grandi nomi che compongono il cast potevano rendere tanto reali quando stratificate. Una commedia agrodolce con un cast di grandi attrici che costruisce momenti divertenti, dall’ironia intelligente e brillante. Una storia simpatica e convincente anche solo per la recitazione, con star internazionali amate da più generazioni di pubblico. Un racconto dall’atmosfera in bilico tra amarezza e delicatezza, tra soave e mordace, capace di toccare le corde più intime di chi ha perso qualcosa o qualcuno, sfuggendo da un dolore condiviso che aveva bisogno invece di vivere insieme.

Trailer

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