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Recensione “The Killer”: Fassbender assassino senza pietà

Il film “The Killer”, diretto da David Fincher e presentato in concorso all’80ª Mostra del Cinema di Venezia, racconta le difficoltà di un uomo, un assassino a pagamento, a seguito di un compito fallito che lo porterà a diventare lui stesso il bersaglio.

Indice

“The Killer” – Tutte le informazioni

The Killer - locandina

Trama

Un killer a pagamento fallisce un importante compito e manca un bersaglio, finendo lui nel centro del mirino. Quando qualcuno fa del male a chi ha di più chiaro per lui, prima di tutto, c’è la vendetta e la possibilità di vivere, un giorno, una vita tranquilla. Da semplice esecutore l’uomo diventa investigatore, e le stesse regole che lo hanno reso un assassino senza pietà lo rendono ora capace di scoprire, con gli stessi metodi freddi e crudeli, chi voleva eliminarlo: decidendo così lui stesso chi merita di pagare e chi invece può essere risparmiato.

Crediti

  • Regia: David Fincher
  • Cast: Michael Fassbender, Tilda Swinton, Charles Parnell, Arliss Howard, Kerry O’Malley, Sophie Charlotte, Sala Baker, Emiliano Pernía, Gabriel Polanco
  • Genere: thriller
  • Durata: 113 min
  • Produzione: Stati Uniti, 2023
  • Distribuzione: Netflix
  • Data d’uscita: 10 novembre 2023

Recensione

“The Killer” è puro intrattenimento

Il tema espresso in “The Killer” e cioè quello dell’assassino a pagamento, o meglio di ciò che abita nell’animo di questo tipo di persone, è stato già ampiamente trattato sia nel cinema che sul piccolo schermo. Assenza di empatia, nessun coinvolgimento e quindi l’esigenza e la necessità di non farsi mai troppe domande. Ma non solo, ciò che è assolutamente vietato è sbagliare, fallire, mancare il bersaglio, con la possibilità di ferire degli innocenti. Ecco che quando il protagonista senza nome del film di David Fincher, un ottimo Michael Fassbender, fallisce nella sua missione, per lui è l’inizio della fine. Vendetta e bisogno di un futuro radioso, sicuro e tranquillo sono ciò che muovono un uomo perennemente al servizio di altri, a decidere della vita di chi cerca di ostacolarlo e di chi lo implora, e a non cedere neanche di fronte al terrore di chi sta per essere ucciso. Anche il comportamento, l’atteggiamento tra accettazione e ironia di quelle che potrebbero essere le sue vittime, si è già visto più volte in film del genere, come in altro tipo di prodotti.

Nulla di nuovo quindi nella pellicola di David Fincher che ha però il pregio di farsi seguire con facilità e di essere di puro intrattenimento. La linea detection si porta avanti senza troppe sorprese né colpi di scena e tutta l’azione si svolge verso la fine, durante una lotta violenta e interminabile con chi realmente il protagonista cercava: chi, come lui, è stato esecutore di qualcosa che non può essere perdonato né restare impunito. Nessun approfondimento sul passato di quest’uomo misterioso, sul perché sia diventato chi è diventato e su come viva questa situazione, lontano dai suoi incarichi. Una tematica che poteva renderlo maggiormente sfaccettato e che poteva dare al film un tocco di originalità, ma che probabilmente non era nell’interesse del regista, volto a raccontare, senza esplorare l’interiorità dei personaggi.

Eccessivamente freddo

“The Killer” è la successione cronologica di un evento e la rappresentazione di una caccia all’uomo, a chi diventa colpevole a seguito di un errore umano, che costa sicuramente caro, ma che non ha come soluzione sempre e solo l’omicidio di chi non ha portato a termine il compito. “The Killer” presenta il personaggio di Fassbender, assassino freddo e calcolatore, esperto e consapevole di ogni mossa, geniale nel non lasciare tracce e nel reagire a situazioni impreviste o di pericolo. Un uomo senza pietà, ma non esente da ciò che lui considera tollerabile, su chi, secondo lui, merita una seconda possibilità. Non è forse chiaro quale sia il suo codice morale, ma il regista sembra voler sottolineare che ogni sua azione, per lui, ha una spiegazione: non è il tipo d’uomo che agisce mosso solo dall’istinto. È nella sua natura, nella sua indole, essere metodico e pianificare tutto nei minimi dettagli.

“The Killer”: Giudizio e valutazione

Il film di David Fincher manca di pathos e di empatia, nonostante un protagonista del quale si possano capire reazioni e motivazioni e un indagine che lo rende un prodotto nel complesso abbastanza avvincente. “The Killer” non presenta solo un personaggio principale distaccato e di ghiaccio, ma è nella messa in scena e nello sviluppo della storia a rimanere eccessivamente freddo e distante. Per quanto l’ottima fotografia rappresenti un mondo fatto di oscurità e dove la notte è un momento scandito da orari, in cui agire e studiare il bersaglio per prepararsi a colpire, l’unica sequenze di tensione è quella d’apertura dove si capisce come l’organizzazione di un compito, di un omicidio, debba essere impeccabile e perfetta.

Trailer

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