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Recensione “The Holdovers – Lezioni di vita”: Payne inscena un’avventura emozionante e formativa

Presentato al Telluride Film Festival il 31 agosto 2023, “The Holdovers – Lezioni di vita“, il nuovo film diretto da Alexander Payne e recitato magistralmente da Paul Giamatti, è un’avventura emozionante e formativa destinata a diventare un classico degli holiday movies.

Indice

The Holdovers-Lezioni di vita – tutte le informazioni

Trama

Un burbero istruttore in una scuola elementare del New England rimane nel campus durante le vacanze di Natale per fare da babysitter a una manciata di studenti che non hanno un posto dove andare. Presto forma un legame improbabile con un piantagrane intelligente ma danneggiato e con la capocuoca della scuola, una donna che ha appena perso un figlio nella guerra del Vietnam.

Crediti

  • Tit. orig.: The Holdovers
  • Regia: Alexander Payne
  • Sceneggiatura: David Hemingson
  • Cast: Paul Giamatti, Carrie Preston, Tate Donovan, Da’Vine Joy Randolph, Gillian Vigman, Michael Provost, Brady Hepner, Oscar Wahlberg, Colleen Clinton, Ian Lyons, Dominic Sessa, Michael Malvesti, Dan Aid, Dustin Tucker, Greg Chopoorian, Pamela Jayne Morgan, Jonathan von Mering, Naheem Garcia, Cole Tristan Murphy, Ian Dolley, Rena Maliszewski, Howard Breslau, Andrew Garman, Darby Lily Lee-Stack, Oliver Spenceman, David J. Curtis, Liz Bishop, Cameron Mysliwicz, Bill Mootos, Martin A. Lee, Mike Kaz, Jane Howes, Osmani Rodriguez, Sue Farina, Jim Kaplan, Peter Brownlee, Kevin Daigneault, Kevin Fennessy, Davis Robinson, Travis Starr, Darline Harris, Josh Habib
  • Genere: Commedia, Drammatico
  • Durata: 133 minuti
  • Produzione: Stati Uniti, 2023
  • Casa di produzione: CAA Media Finance
  • Distribuzione: Universal Pictures
  • Data di uscita: giovedi 30 novembre 2023

The Holdovers – Lezioni di vita” ha ricevuto una candidatura al Gotham Independent Film Awards 2023 a Da’Vine Joy Randolph per la miglior interpretazione da non protagonista.

Recensione

In “The Holdovers – Lezioni di vita” di Alexander Payne , ambientato nel 1970 nella fittizia Barton Academy in New England, abbiamo un prof severo – Paul Hunham, finemente interpretato da Paul Giamatti – che insegna storia antica a un gruppo di studenti completamente scalcitrati. È un misantropo da manuale: beve, non ha moglie né figli, preferisce i tempi antichi ai moderni. A un certo momento, durante le vacanze di Natale si trova ad aver a che fare con Angus, studentello scontroso e pieno di sé che litiga costantemente con tutti. La straordinaria connessione umana fra i due originerà una storia commovente ed edificante.

Scritto da David Hemingson, “The Holdovers – Lezioni di vita” è un film ricco di passione e di qualità, che sa perfettamente bilanciare il lato comico con quello più serio di modo da riuscire nell’impresa mai semplice di istruire senza tediare, ma anzi divertendo. La scrittura tagliente e una regia ordinaria ma precisa si abbinano poi ottimamente a delle performance sul velluto: Giamatti – già al lavoro con Payne in “Sideways” – è mordace e gradevolmente espressivo, mentre Dominic Sessa nella parte di Angus non ci implora di amarlo, il che in qualche modo rende il suo personaggio ancora più irresistibile.

Giudizio conclusivo

The Holdovers – Lezioni di vita” è un film spiritoso e commovente, caratterizzato da una narrazione calma e da dalle recitazioni penetranti. Un film che vi renderà pienamente soddisfatti di aver pagato il biglietto.

Note di regia

La storia più strana è quella del casting dello studente, il nome dell’attore è Dominic Sessa. Dopo aver fallito nel trovare il giusto attore dalle audizioni arrivate da tutto il mondo anglofono, io e il casting director l’abbiamo trovato nel dipartimento di recitazione di una delle scuole dove avremmo dovuto filmare, la Deerfield Academy, e non era mai stato di fronte a una cinepresa prima d’ora. Non conosco nulla del New England in generale e del Massachussetts in particolare e mi è davvero piaciuto essere lì. Ho amato fare scouting location lì perché quando fai scouting location incontri un sacco di persone, entri in un sacco di case, un sacco di istituti… È quello che esce fuori dalla strada, ma per me quello che devia dal percorso è sempre stato affascinante.

[Su Paul Giamatti] Il suo personaggio l’ho lasciato a lui. Ci sono alcuni attori che scegli perché sei curioso di sapere come faranno il loro personaggio. Voglio dire, se scegli Meryl Streep per una parte, non le dirai come farla. Allora sei tu stesso uno spettatore e pensi: “Oh, sono così curioso di vedere cosa farà con quella parte”. Con Paul è così. Sono solo curioso di sapere cosa farà con la parte. Sono lì solo per accendere la telecamera e lasciarlo andare. Le mie indicazioni finiscono per essere: “Più forte, più piano, più veloce, più lento” per la maggior parte. Dando a Giamatti questa libertà e fiducia per fare suo il signor Hunham, è in grado di offrire una performance esilarante e ricca di sfumature, classificandosi come uno dei migliori lavori della sua carriera.

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Mirko Tommasi

Mirko Tommasi

Classe 1975, storico dello Spettacolo e saggista, collabora abitualmente con il Centro Audiovisivi di Verona. É appassionato di cinema nordamericano e cura una guida online ai film che porta il suo nome.

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