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Recensione “Tell It Like a Woman”: un peana alla femminilità abbastanza insignificante

Tell It Like a Woman” è un lungometraggio costituito da sette racconti diretti da altrettante registe sulla rappresentazione ed il ruolo della donna. Malgrado la lodabilità dell’iniziativa, ciò che ne esce è un peana alla femminilità abbastanza insignificante.

Indice

Tell It Like a Woman – tutte le informazioni

Trama

Tell It Like A Woman” è un racconto antologico composto di 7 segmenti diretti ciascuno da una regista diversa, ognuno dei quali racconta delle storie al femminile, con delle protagoniste che vivono in diversi parti del mondo, dall’Italia al Giappone, dall’India agli Stati Uniti e che devono tutte affrontare la complessità della vita e dell’essere donna.

Crediti

  • Regia: Silvia Carobbio, Catherine Hardwicke, Taraji P. Henson, Mipo Oh, Lucía Puenzo, Maria Sole Tognazzi, Leena Yadav
  • Cast: Cara Delevingne, Marcia Gay Harden, Eva Longoria, Leonor Varela, Jennifer Hudson, Jacqueline Fernandez, Pauletta Washington, Danielle Pinnock, Jesse Garcia, Margherita Buy, Jennifer Ulrich, Anne Watanabe, Gabriel Ellis, Iacopo Ricciotti
  • Sceneggiatura: Krupa Ge, Shantanu Sagara, Leena Yadav
  • Genere: Drammatico
  • Durata: 112 minuti
  • Produzione: Italia/Stati Uniti, 2022
  • Casa di produzione: Iervolino Entertainment, We Do It Together
  • Distribuzione: TaTaTu
  • Data di uscita: giovedi 7 settembre 2023

Riconoscimenti

Tell It Like A Woman” ha ricevuto una nomination ai 95esimi Academy Awards per la migliore canzone originale per “Applause” di Diane Warren. Altri riconoscimenti: Los Angeles – Italia 2023: Italian Cinema Worldwide, Taormina Film Fest 2022: Gala

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Recensione

Vero che la parità di genere è un argomento molto di moda e che ha per giunta i suoi validi motivi di dover essere sviscerato in tutte le maniere possibili immaginabili, anche e soprattutto per la via delle arti. Ciò non significa, però, che qualsivoglia opera artistica – o presunta tale – che si occupi di sponsorizzare il ruolo della donna nella società sia necessariamente lodabile solo per questo fatto. Nemmeno se orgogliosamente co-prodotta da un’organizzazione no-profit (We Do It Together, n.d.r.) che si occupa proprio di promuovere appunto la parità di genere nel cinema e nei media.

Tell It Like a Woman” è un florilegio di sette cortometraggi diretti da altrettante registe, il quale però risulta complessivamente fuori fuoco, retorico e deprimente. Non si avvertono femminilità autentica, intensità emotiva, né vera profondità nel concepimento dei personaggi. Tutto sembra sorvolare il reale peso specifico della donna in una fastidiosa stereotipizzazione che non conquista, e anzi, lascia lo spettatore tragicamente distaccato da quanto avviene sullo schermo. Le storie raccontate sono reali e importanti. Sì. Tuttavia nessuna delle registe riesce ad infondervi il dovuto sentimento e la necessaria carica espressiva.

Un montaggio impacciato e dei dialoghi che non penetrano impediscono il legittimo godere di un lavoro dal quale è davvero arduo riuscire a trarre qualcosa di più del semplice “buon intento“. E a ben guardare, perché dovremmo ragionevolmente farci piacere un film per forza, solo perché il fine per il quale è stato scritto è in sé giusto?

Giudizio e conclusione

Malgrado le buone intenzioni, “Tell It Like A Woman” può difficilmente rappresentare un lavoro ben svolto per una sostanziale mancanza di vigoria espressiva oltre che di uno spessore emotivo adeguato al tema.

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Note di regia

[Catherine Hardwicke]

Una donna italiana, Chiara Tilesi, ha avuto l’idea di assumere registe donne provenienti da sette paesi diversi per raccontare storie di donne provenienti da sette paesi diversi. Quindi quasi tutte le troupe sono donne, i soggetti sono donne, i registi sono donne, i DOP [direttore della fotografia] sono donne. Quindi è stato davvero emozionante farne parte e vedere realizzarsi questo progetto mondiale. Chiara ha chiamato e ha detto che pensava che potessi identificarmi con quello che sta cercando di fare con questo progetto complessivo, con il movimento complessivo, e io ho risposto: ‘Certo!’. E poi ha detto: ‘Ti daremo l’opportunità di dirigere un cortometraggio – diciamo, fino a 15 minuti. Potresti farlo su qualsiasi argomento tu voglia, assicurati solo che abbia una donna come star e che racconti la storia di una donna.’ Quindi ho pensato: “beh, sarebbe fantastico fare qualcosa per una donna reale che sia in realtà piuttosto eroica e che faccia qualcosa di straordinario”. E poi forse posso festeggiarla, aiutare la sua causa e tutto il resto.’ Quindi ho cercato entrambe le donne di cui ho scritto e ho scoperto le cose straordinarie che stanno facendo nella loro vita. Sono molto coraggiosi, aiutano parti della società e le donne più vulnerabili che le persone di solito ignorano o trascurano.

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Mirko Tommasi

Mirko Tommasi

Classe 1975, storico dello Spettacolo e saggista, collabora abitualmente con il Centro Audiovisivi di Verona. É appassionato di cinema nordamericano e cura una guida online ai film che porta il suo nome.

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