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Recensione “Shark 2 – L’abisso”: il seguito di “Shark” è una gustosa trashata

Shark 2 – L’abisso“, seguito di “Shark – Il primo squalo” del 2018, ancor più del predecessore si presta alla perfezione per essere una gustosa trashata, il cui fascino risulta enormemente potenziato dall’incredibile magnetismo di Jason Statham.

Indice

Shark 2 – L’abisso – Tutte le informazioni

Trama

Il subacqueo esperto Jonas Taylor (Jason Statham) guida un team di esploratori nelle profondità dell’oceano. Gli scienziati si troveranno tuttavia a fare i conti non solo con un ambiente ostile, popolato da bestie colossali e da preistorici megalodonti, ma anche con una poco trasparente operazione mineraria. Essi saranno dunque costretti a lottare per la loro sopravvivenza ma anche per proteggere l’oceano e l’ecosistema dagli interessi di vili affaristi. “Shark 2 – L’abisso” è il seguito del film del 2018 diretto da Jon Turteltaub dal titolo “Shark – Il primo squalo“, adattamento cinematografico del romanzo horror fantascientifico del 1997 MEG scritto da Steve Alten.

Recensione “Shark 2 – L’abisso”:  il seguito di “Shark” è una gustosa trashata

Crediti

  • Tit. orig.: Meg 2: The Trench
  • Regia: Ben Wheatley
  • Cast: Jason Statham , Sienna Guillory , Cliff Curtis , Skyler Samuels , Shuya Sophia Cai , Sergio Peris-Mencheta , Wu Jing , Page Kennedy , Ray Strachan , Melissanthi Mahut , Ron Smoorenburg , Benny Bereal
  • Genere: Azione, Avventura, Horror
  • Durata: 116 minuti
  • Produzione: Stati Uniti, 2023
  • Casa di produzione: Di Bonaventura Pictures, Apelles Entertainment
  • Distribuzione: Warber Bros.
  • Data di uscita: giovedi 3 agosto 2023

Recensione

Dopo “Lo squalo” di Steven Spielberg del 1975 – che ha tramutato degli straordinari esseri marini in sanguinarie bestie cinematografiche – è stato tutto un susseguirsi di pellicole richiamanti in qualche maniera le “temibili” creature acquatiche. Pellicole che hanno tutte più o meno cercato di capitalizzare il successo dell’originale, senza ovviamente riuscirci. “Shark” prima e “Shark 2” adesso sembrano invece in un certo senso essere capaci di rinverdire i fasti del passato, finendo per trasformare dei potenziali B-movie in fattuali blockbuster.

Il lavoro di Ben Wheatley è molto ben congeniato, nitido negli intenti, sapientemente umoristico e soprattutto strapieno di azione assurda. Talmente assurda da risultare irresistibile. Il coinvolgimento indotto dal film risente ad ogni modo notevolmente del magnetismo di Jason Statham, attore fortemente connotato da un carisma indiscutibile e una corporeità straripante. Si può dire contribuisca fieramente e in maniera alquanto risolutiva ad assecondare le stramberie della storia con grinta e sarcasmo, diventando così la principale attrazione prima ancora che il magalodonte.

Nonostante sia un lavoro consapevolmente irregolare, sciocco ed esagerato, e per quanto non abbia in mente grandi piani drammatici né tantomeno troppe pretese irrealistiche di surclassare altri ben più celebri film sui pescicani, “Shark 2” è senza dubbio in grado di far vivere allo spettatore un’esperienza – letteralmente – immersiva, oltre che eccitante a sufficienza da non rischiare nemmeno per sbaglio di annoiare chicchessia.

Giudizio e conclusioni

Malgrado il suo aspetto da film di serie B che potrebbe far storcere un po’ il naso a qualcuno, “Shark 2 – L’abisso” è un ottimo intrattenimento, trascinante e spassoso, fortemente ancorato al carisma di Jason Statham.

Note di regia

Ho trascorso una vita intera a guardare film sui mostri. Credo che derivi da quando da bambino guardavo le opere di [Ray] Harryhausen, Jason e gli Argonauti, Sinbad e tutti quei film. Ricordo di aver visto Lo squalo da bambino in TV, che mi fece letteralmente impazzire. In effetti, credo di aver visto Lo squalo ogni anno da allora e ogni volta scopro qualcosa di nuovo. Non è solo il miglior film sugli squali di tutti i tempi, ma uno dei migliori film di tutti i tempi. Traggo molta ispirazione da esso. E poi amo davvero tanto quel tipi di film stile Godzilla degli anni ’70, poi il più recente Shin Godzilla e l’influenza dei film leggendari di Godzilla su quelli attuali. Tutta quella roba insomma. Ma poi, anche sul lato umano, c’è qualcosa come la cosa da un altro mondo o quelle avventure scientifiche degli anni ’40 con molti personaggi che cercano di risolvere i problemi e tutto che si mescola insieme. E Them! il film sulle formiche giganti. È tantissimo.

Quando sono arrivato a occuparmi di ‘Shark’, avevo fatto un sacco di lavoro sugli effetti e ne avevo una vaga idea. E a causa della pandemia, ho avuto sei o sette mesi in più, quindi ho fatto lo storyboard di tutto, di ogni fotogramma. Così, quando abbiamo iniziato, c’era già una notevole preparazione. Non mi piacciono le storie di persone che inventano il film sul momento. Volevo che ogni dollaro speso fosse visibile sullo schermo. Il modo in cui è stato impostato, ‘Shark’ è stata una collaborazione davvero serena con i produttori e lo studio. Non c’è mai stato alcun problema in termini di storie dell’orrore che senti sui registi che si scontrano con i produttori, si scontrano con lo studio. Niente di tutto ciò è accaduto perché era pianificato come potevamo farlo. Eravamo tutti d’accordo sul tono e sull’approccio

La cosa intelligente del primo film è che non è Rush Hour, non è l’Oriente che incontra l’Occidente. Sono solo persone che lavorano insieme e si trovano in un’avventura quotidiana. Capita che le persone provengano da posti di tutto il mondo. Penso che sia un bene per il pubblico e anche un buon messaggio

Trailer

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Mirko Tommasi

Mirko Tommasi

Classe 1975, storico dello Spettacolo e saggista, collabora abitualmente con il Centro Audiovisivi di Verona. É appassionato di cinema nordamericano e cura una guida online ai film che porta il suo nome.

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