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Recensione “Nuovo Olimpo”: il nuovo film di Ferzan Özpetek

Presentato in anteprima alla 18ª Festa del Cinema di Roma nella sezione Grand Public, “Nuovo Olimpo” è il 14º film del regista e sceneggiatore Ferzan Özpetek. Con l’inconfondibile tocco tipico dell’autore, la storia alterna momenti di grande intensità, romanticismo e sensualità, ad altri eccessivamente dilatati, prevedibili e che non convincono del tutto.

Indice

“Nuovo Olimpo” – Tutte le informazioni

Nuovo Olimpo - locandina

Trama

Pietro, studente di medicina, ed Enea, studente di cinema, si incontrano per la prima volta alla fine degli anni ’70 al cinema Nuovo Olimpo, frequentato da molti ragazzi omosessuali. Attratti subito l’uno dall’altro, Pietro sembra restio a lasciarsi andare, nonostante con Enea sia nata subito una sintonia percepibile agli occhi di tutti. La loro storia d’amore, travolgente e passionale, esplode pochi giorni dopo, poco prima che una violenta manifestazione anti-fascista non li costringa e separarsi. I due si perdono così di vista per anni. Pietro diventa un chirurgo oftalmico abbastanza conosciuto in città e Enea realizza il suo sogno di diventare regista: una delle sue opere più viste è, nei primi anni, quella che racconta una storia d’amore omosessuale, proprio quella tra lui e Pietro. E Pietro, vedendo quel film anni dopo, nutre, come Enea, la speranza di potersi rincontrare. Mentre passano gli anni, Pietro ed Enea sembrano inseguirsi con la mente e col cuore, tra nuove relazioni e matrimoni. Ma il caso li continua ad allontanare, lasciando che entrambi siano per l’altro solo un ricordo lontano, un amore fugace e indimenticabile.

Recensione “Nuovo Olimpo”: il nuovo film di Ferzan Özpetek

Crediti

  • Regia: Ferzan Özpetek
  • Cast: Damiano Gavino, Andrea Di Luigi, Aurora Giovinazzo, Luisa Ranieri, Greta Scarano, Alvise Rigo, Jasmine Trinca, Giancarlo Commare
  • Genere: drammatico sentimentale
  • Durata: 110 min
  • Produzione: Italia, 2023
  • Distribuzione: Netflix
  • Data d’uscita: 1º novembre 2023

Recensione

Tutto ciò che funziona in “Nuovo Olimpo”

“Nuovo Olimpo” presenta una serie di tratti riconoscibili che hanno contraddistinto i film del regista, dalla colonna sonora alla carica erotica e sentimentale di alcune sequenze. Così come la tipica atmosfera trasognata, simbolo di un amore impossibile, impetuoso, trascinante e percepibile da un solo sguardo: comprensibile da chiunque veda quell’unico e inconfondibile modo che i due ragazzi hanno di guardarsi, anche solo una volta. Una delle particolarità, non innovativa per il cinema di Özpetek, sta proprio in questa connessione, questo fuoco sul punto di infiammarli e che porta i due protagonisti a riconoscersi. Un fascino reciproco che li destabilizza e spinge, senza controllo, uno verso l’altro. È questo l’elemento più riuscito di film, soprattuto nella scelta di renderlo chiaro, limpido, inequivocabile, cristallino ed evidente agli occhi di chiunque, anche di coloro a cui provoca un dolore.

Un gioco di sguardi che continua quando il personaggio di Pietro vede il film di Enea, la sua storia, portata sullo schermo, o nei pochi momenti in cui sembra che i due protagonisti si riconoscano tra la folla, si vedano, dando vita a un tormento interiore, sentendosi smarriti, perduti, di nuovo preda di una sintonia che appartiene comunque, però, ormai, a un’epoca diversa. “Nuovo Olimpo” lascia molto all’interpretazione dello spettatore: la storia d’amore coinvolge e convince, soprattuto nei primi momenti e in quelli centrali, con un abbassamento di tono e partecipazione emotiva verso la fine, riprendendosi poi solo nell’ultima conclusione. Tra regia e fotografia si riconosce la poetica del regista, quel clima incantato, magico, sognante, sfumato nel suo contrasto tra seduzione e complicità. Bisogna però anche dire che “Nuovo Olimpo” non è privo di difetti: è denso di cliché, stereotipi ed elementi inverosimili che lo rendono a volte fin troppo fantasioso.

L’inverosimiglianza invade il nuovo film di Ferzan Özpetek

Nuovo Olimpo

L’eccessiva casualità di alcune situazioni rende delle parti della storia poco credibili, in contrasto con la drammatica fatalità che, tra continui spostamenti e in una città come Roma, rincontrarsi possa essere difficile, se non impossibile. Ci sono una serie di espedienti che non convincono e che potevano essere abilmente modificati con altri escamotage, e trattandosi di Özpetek, sorprende trovarsi di fronte a una scelta piuttosto povera. Nulla da dire sulla recitazione degli attori, ottimi Damiano Gavino e Andrea Di Luigi nei panni di 2 ragazzi che si trovano a vivere un legame mai provato prima, un amore che ha il solo problema di doversi interrompere troppo presto, e per puro caso. La stessa Luisa Ranieri è protagonista di una performance impeccabile, irriconoscibile nel ruolo più simpatico, ironico e riflessivo della serie, divisa tra mentore sul futuro e ricordo di un passato. 

Giudizio conclusivo

Nel complesso “Nuovo Olimpo” è da considerarsi un’occasione sprecata, perché è presente tutto ciò che negli anni si è imparato ad amare di Özpetek, ma le svolte di trama che si rivelano fondamentali deludono. Cambiamenti nelle vite dei protagonisti che sono verosimili, ma che avvengono per casi fortuiti troppo cinematografici, esageratemente improbabili. Il finale, per nulla scontato, intriso di quella malinconica nostalgia tipica del cinema del regista, ha un gusto agrodolce, sospeso tra amara realtà e intramontabile emozione, e questo, come l’incipit, funziona alla perfezione. La prima parte è infatti la migliore dell’intera pellicola: romantica, sensuale, audace, tenera, erotica, dolce e passionale. Sullo sfondo la città eterna, con meravigliosi scorci di alcuni dei più caratteristici quartieri di Roma, che, diversamente dai protagonisti e dalle loro vite, sembra non cambiare mai. Simbolo che suggerisce un tempo che si è fermato, un qualcosa che si può sempre ritrovare.

Trailer

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