Eco Del Cinema

Recensione “Mimì – Il principe delle tenebre”: horror e teen drama

“Mimì – Il principe delle tenebre”, diretto da Branco De Sica, è un horror teen con nel cast Domenico Cuomo e Sara Ciocca. Tra rom com e horror dark, al centro della storia la leggenda del principe Vlad, sempre alla ricerca di nuovi discepoli, nello spasmodico desiderio di trovare il prescelto che possa prendere il suo posto.

Indice

“Mimì – Il principe delle tenebre” – Tutte le informazioni

Mimì - Il principe delle tenebre - locandina

Trama

Mimì è un adolescente orfano, solitario e insoddisfatto delle propria vita; è nato con una malformazione ai piedi che lo rende oggetto di scherno e di violenze da parte di alcuni giovani criminali che lo prendono di mira. Proprio durante uno di questi soprusi alla pizzeria dove Mimì lavora, conosce Carmilla, dal trucco e dall’abbigliamento dark e che lascia il telefono sul pavimento della pizzeria. Quando squilla è lei stessa a chiamare, a chiedere a Mimì di riportarglielo e di vedersi vicino al porto. Da quel giorno Mimì e Carmilla iniziano a passare sempre più tempo insieme, entrambi soli ed estremamente attratti l’uno dall’altra. Carmilla appare a volte ambigua e misteriosa e confessa a Mimì di appartenere alla stirpe di una delle figure più spaventose e temibili della Storia, il primo vampiro, Dracula. Mimì entra così sempre di più in contatto con le storie dell’orrore che raccontano del vampiro, sentendo una strana connessione con questo essere del quale, fino a poco tempo prima, non conosceva l’esistenza. Lui e Carmilla decidono di abbandonare la città, per fuggire insieme e poter vivere seguendo i propri istinti, di notte, lontano dalle luci dell’alba e da chiunque tenti di fermarli.

Recensione “Mimì – Il principe delle tenebre”:  horror e teen drama

Crediti

  • Regia: Brando De Sica
  • Cast: Domenico Cuomo, Sara Ciocca, Abril Zamora, Mimmo Borelli, Daniele Vicorito, Giuseppe Brunetti, Dino Porzio
  • Genere: horror teen
  • Durata: 103 min
  • Produzione: Italia, 2023
  • Distribuzione: Luce Cinecittà
  • Data d’uscita: 16 novembre 2023

Recensione

“Mimì – Il principe delle tenebre” è un ottimo gioco di contrasti

Sospeso tra horror dark e teen drama, tra coming of age e love story, “Mimì – Il principe delle tenebre” spazia e varia tra più generi, dando al film uno stile originale, ambizioso e nel complesso riuscito. Sulle note in apertura di “Un giudice” di Fabrizio De André si staglia la figura di Mimì, tanto isolato in una delle città più vivaci, vitali e amate a livello internazionale. Ai margini della società, ma che tra sogni, visioni e allucinazioni, è percepibile la connessione con il principe delle tenebre, il principe del male, famoso e venerato come Mimì non è mai stato. Eccezionale Domenico Cuomo, star di “Mare fuori”, interprete anche di serie tv come “Gomorra” e “L’amica geniale”, nel ruolo di un personaggio che vive all’ombra di se stesso, convinto di una mostruosità solo apparente; tanto insicuro, impacciato, timido e incerto quanto capace di trasformare collera e rancore nella più sanguinaria e crudele violenza.

In una Napoli suggestiva, cupa, seducente, tenebrosa e intrigante, si muovono due anime sole, unite da un destino comune che li porta ad essere scelti nella loro condizione di emarginati, diversi, costantemente in pericolo. Ma il film aggiunge a questa condizione realistica, miti e leggende, sette e congreghe, in un celato e arcano richiamo verso l’occulto, il gotico, il tetro. Che si tratti di verità o finzione non è importante, così come non lo è chiedersi se Carmilla sia veramente appartenente alla stirpe del più famoso vampiro al mondo: nulla ha a che fare con quella violenza e malvagità di cui la realtà è da sempre intrisa. Tanto Carmilla quanto il gruppo di ragazzi nascosti con lei tra i tumuli del cimitero, fino allo stesso Mimì sono considerati dei reietti e degli esclusi. Cosa li rende simili tra loro ma eternamente disprezzati e respinti dagli altri?

Una tematica universale

Mimì - Il principe delle tenebre

Se il film fosse a tutti gli effetti un horror forse la risposta a questa domanda sarebbe nelle veridicità delle parole di Carmilla e nella scoperta di essere un prescelto da parte di Mimì. Ma “Mimì – Il principe delle tenebre” riesce a ribaltare genere e tono, perché potrebbe anche trattarsi di un’altra storia. Nel tentativo di lasciare allo spettatore una libera interpretazione di cosa è accaduto, di quanto sia labile la linea che separa l’effettivo dall’apparente, il tangibile dall’astratto: la realtà dalla finzione. Sono le menti di due adolescenti alla ricerca di sé, del proprio posto nel mondo, con il critico enigmatico potere e dovere di scegliere anche di quale mondo fare parte. Ecco che il contrasto non riguarda più solo il genere e il racconto, ma diventa parte integrante di ogni componente del film: bene e male, luce e buio, giorno e notte, superficie e sotterraneo.

Giudizio conclusivo

Un tono mistico e spirituale, nella devozione di un culto, un rituale, un rispetto, una venerazione e una promessa, quella di dar vita a una nuova specie di creature delle tenebre, si insidia in ogni scena del film. Nella complessa decisione di chi essere, “Mimì – Il principe delle tenebre” incanta nella sua cupa atmosfera, nel suo stile più horror e dark, coinvolgendo attraverso un’ottima recitazione, una regia attenta e una fotografia tanto oscura quanto folgorante. Un genere ambiguo, sfuggente al punto giusto, come sono i protagonisti della storia: i giovani emarginati che si muovono nei sotterranei più nascosti, freddi e oscuri, tra cunicoli labirintici e angusti, circondati da rumori sinistri. Luoghi che incutono fascino e mistero. Luoghi come la Napoli sotterranea, dove vi è custodito un monumento, un sepolcro che, secondo alcune leggende, non è altro che la tomba di Dracula.

Trailer

Articoli correlati

Condividi