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Recensione: “Maestro”: un film dirompente di musica e sentimenti

Diretto, scritto e interpretato da Bradley Cooper, affiancato da Carey Mulligan, “Maestro” è un’opera sublime e travolgente. Una celebrazione della musica, dell’amore e della vita, con due straordinari attori. Presentato in concorso all’80ª Mostra del Cinema di Venezia, “Maestro” è un film assolutamente da vedere e che potrebbe conquistarsi più di una nomination agli Oscar 2024.

Indice

“Maestro” – Tutte le informazioni

Maestro - locandina

Trama

Leonardo Bernestein è un uomo carismatico e appassionato, che ama e sente il proprio lavoro. Anima, corpo, cuore e mente, si percepiscono e arrivano con folgorazione al suo pubblico quando è sul palco a dirigere l’orchestra. Tutto inizia per caso, quella casualità che, come lo stesso Bernstein afferma, da sempre accompagna il talento. Da subito il genio rivoluzionario e immortale mette se stesso a disposizione del mondo e della musica. Dagli anni 40 ai primi ’80, dal fidanzamento al matrimonio e i figli con Felicia Montealegre, e all’omosessualità del marito da sempre nota alla moglie, Bernstein, figura complessa, rivoluzionaria, affascinante e ineguagliabile, diventa il più grande direttore d’orchestra di sempre, oltre che compositore e pianista. Direttore dell’Orchestra filarmonica d’Israele, direttore musicale della New York Philarmonic e presidente e direttore onorario dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, di Bernstein il film indaga l’animo umano e l’interiorità artistica e privata, concentrandosi sul matrimonio con Felicia e sul loro legame unico, a volte doloroso, a volte pieno di contraddizioni, ma sempre carico di amore.

Crediti

  • Regia: Bradley Cooper,
  • Cast: Bradley Cooper, Carey Mulligan, Matt Bomer, Maya Hawke, Miriam Shor, Jeremy Strong, Sarah Silverman, Michael Urie, Josh Hamilton, Gideon Glick, Sarah Sanderson, Sam Nivola
  • Genere: biografico drammatico
  • Durata: 129 min
  • Produzione: Stati Uniti, 2023
  • Distribuzione: Netflix
  • Data d’uscita: 20 dicembre 2023

Recensione

Quando la delicatezza incontra il fervore

Maestro

“Maestro” è un film elegante, raffinato, sinuoso e riverente nella figura che rappresenta, quella di Leonard Bernstein, uno tra i più grandi direttori d’orchestra di tutti i tempi. Un Bradley Cooper a tratti irriconoscibile, che dal trucco all’interpretazione, fino alla regia, realizza un’opera struggente, un inno all’amore, al cinema e alla musica. “Maestro” è un film fluido, complesso nei sentimenti e i tormenti che racconta, ma semplice nella sua struttura e nella scelta di cosa raccontare. Se la performance di Bradley Cooper è sublime e magistrale, è trascinante quando ripercorre gesti, sguardi e movimenti del grande compositore nel dirigere un’orchestra. La regia e sceneggiatura, scritta insieme a Josh Singer, hanno il pregio nell’accurata decisione di cosa portare sullo schermo. “Maestro” non è il classico biopic, come ormai se ne vedono sempre meno, considerando che il biografico canonico è comunque un genere che non scomparirà mai.

Non c’è un’ordine cronologico di cosa accade, c’è una spaccatura dagli anni giovanili, ma già passati all’età adulta, a quelli di un’unione che resiste al tempo e ai segreti in cui vive e che trova il suo fulcro nel matrimonio con la Felicia di Carey Mulligan. Straordinaria l’attrice, come sempre, e memorabile l’alchimia con Bradley Cooper. Due performance impeccabili, capaci di essere il film, di renderlo poetico, emozionale e coinvolgente. Il film esplora l’animo umano, le difficoltà, le pulsioni, i contrasti, le angosce e la necessità di vivere, ma mai rivelare, la propria omosessualità. Toccante e romantico, “Maestro” è sentimentale e suggestivo nella musica, nei legami, nella genialità di ciò che rappresenta. Armonioso dal bianco e nero degli anni ’40 al colore, a volte volutamente caricato, degli anni ’80.

La travolgente emotività di “Maestro”

Maestro

Dettagli, primi piani e macchina a mano che passano a campi lunghi e camera fissa, il sostegno in ogni momento e la costante presenza della figura di Felicia, fino agli anni passati divisi e alle voci che si sentivano sul compositore. “Maestro” è una storia d’amore, per la musica e per la vita, è doloroso e appassionante, perché ogni singola scena appare sincera, vera, raffigurazione di un lavoro vissuto con passione, trasporto, entusiasmo e ardore, e di un rapporto autentico, puro, ma che risulta tanto personale quanto legato a quella dimensione privata e durata degli anni: risultando sentito, più che comprensibile nella sua razionalità, un legame che non si può analizzare o capire, ma che si avverte, si prova e si riconosce in un film equilibrato ed esplosivo. Un film fatto di sentimenti.

Giudizio conclusivo

“Maestro” sconvolge e travolge nelle scene più scritte, dove è solo una sceneggiatura complessa e le battute di dialogo cariche di rabbia a rappresentare una crisi, in quelle dove è invece tutta la musica e il corpo ad esprimere amore, devozione, esaltazione, fino a quelle dove è lo strazio e il dolore della malattia a raccontare dramma e sofferenza. Presentando e facendo muovere, cambiare, vivere l’uomo e l’artista, Bradley Cooper si concentra sull’umanità dell’uomo, su una vita professionale sempre strettamente legata a quella privata, dove c’è il matrimonio e il rapporto con i figli, cene e feste dove l’ingenuità e il desiderio non lasciano spazio a una ricercata discrezione. Un perfetto equilibrio tra un film che è visivamente folgorante, un biopic che racconta l’uomo, un’opera elegante sulla famiglia e una vera dirompente dichiarazione d’amore alla musica.

Trailer

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