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Recensione “L’imprevedibile viaggio di Harold Fry”: un toccante road movie autunnale

Da oggi in sala, il film diretto da Hettie MacdonaldL’imprevedibile viaggio di Harold Fry” (The Unlikely Pilgrimage of Harold Fry) : un toccante road movie autunnale, destinato a sfiorare delicatamente le corde del cuore.

Indice

L’imprevedibile viaggio di Harold Fry – tutte le informazioni

Trama

Harold (Jim Broadbent) è un uomo qualunque che ha sempre vissuto senza prendere iniziative e restando in disparte. Un giorno scopre che una vecchia amica è molto malata e decide di andarla a trovare attraversando a piedi l’Inghilterra. Certo che il suo eroico gesto la terrà in vita, Harold Fry intraprende un incredibile viaggio che farà scalpore conquistando tutta la nazione… Una celebrazione della vita, un ritratto sincero dell’amore universale sullo sfondo della straordinaria bellezza della campagna inglese.

Recensione “L’imprevedibile viaggio di Harold Fry”: un toccante road movie autunnale

Crediti

  • Tit. orig.: The Unlikely Pilgrimage of Harold Fry
  • Regia: Hettie Macdonald
  • Sceneggiatura: Rachel Joyce
  • Cast: Jim Broadbent, Penelope Wilton, Earl Cave, Linda Bassett, Daniel Frogson, Naomi Wirthner, Paul Thornley, Joy Richardson, Claire Rushbrook, Ian Porter, Andrew Leung (II), Tigger Blaize, Trevor Fox, Monika Gossmann, Howard Grace, Joseph Mydell, Nic Sampson, Georgina Strawson
  • Genere: Drammatico, Commedia
  • Durata: 108 minuti
  • Produzione: Regno Unito, 2023
  • Casa di produzione: Ingenious Media, Film4, Embankment Films
  • Distribuzione: BiM Distribuzione
  • Data di uscita: giovedi 5 ottobre 2023

Recensione

Ne “L’imprevedibile viaggio di Harold Fry“, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Rachel Joyce anche autrice della sceneggiatura, il premio Oscar Jim Broadbent riesce nell’impresa non scontata di pennellare un ritratto acceso e profondo di solitudine e perdita.

Non capita poi tanto spesso di imbattersi in interpretazioni così vivide, come quella offerta dall’attore britannico che con un ardore raro fa un vecchietto eccentrico alle prese con un’avventura piuttosto rischiosa. E’ lui che in definitiva dà volto e cuore a questo dramma educato e senza pretese, un viaggio pittoresco – che è altresì un vero e proprio atto di fede – attraverso le provinciali dell’Inghilterra del sud.

La camminata di Broadbent – più di 600 miglia con comode scarpe marron, camicia, cravatta e maglione celeste attraverso la campagna ondulata – diventa allora un incontro inframezzato da flashback e quasi mistico con il mondo naturale, con la gente del luogo che coltiva la terra che sta attraversando, con dei perfetti sconosciuti di ogni età ed etnia i quali finiscono per intessere con il protagonista relazioni fugaci ma autenticamente gentili.

Nonostante un andamento leggermente discontinuo, soprattutto grazie al suo personaggio centrale “L’imprevedibile viaggio di Harold Fry impressiona e conquista, e si può dire funzioni perfettamente come studio sulle emozioni sepolte e sulla stretta pietrificante del dolore.

Giudizio conclusivo

L’imprevedibile viaggio di Harold Fry” è un dramma conciso ed emozionante, radicalmente segnato da una performance da lodi di Jim Broadbent che trascina con sé lo spettatore per tutto il corso del film.

Note di regia

Quando ho letto l’incredibile romanzo di Rachel Joyce ne sono stata immediatamente affascinata. Rachel affronta i temi del lutto, della perdita, del senso di colpa e della cura: al centro del romanzo ci sono temi universali. Credo che Harold sia un eroe straordinario, con il suo coraggioso salto nell’ignoto dimostra che è possibile guarire attraverso un atto di fede. Dentro Harold covano grandi inquietudini e conflitti interiori ma il suo viaggio è emozionante, persino poetico.

[Rachel Joyce, autrice] Quando ho iniziato a lavorare alla sceneggiatura di The improbabile pellegrinaggio di Harold Fry , avevo ben chiare due cose: volevo scrivere un film senza flashback e volevo aggiungere nuovo materiale. Naturalmente c’erano pezzi interi e personaggi che avrebbero dovuto essere tagliati, e c’erano linee di trama che avrebbero dovuto essere rafforzate, ma ho anche proposto questa versione completamente nuova. Ciò che alla fine ho consegnato, dopo molte bozze e mesi – se non anni – di lavoro, è stata una sceneggiatura con flashback. E il mio nuovo materiale è finito dove meritava di essere: sul pavimento della sala di montaggio. La maggior parte non è nemmeno arrivata così lontano. Anche se ho scritto drammi radiofonici per gran parte della mia vita adulta, non avevo mai scritto una sceneggiatura completa prima di iniziare a lavorare su L’improbabile pellegrinaggio di Harold Fry. Come trasporre un libro di 80.000 parole in un film di un’ora e poco? Ciò che ho capito quasi subito è che esistono centinaia di migliaia di modi di raccontare una storia attraverso il cinema e che se li provassi tutti non arriverei mai alla fine. Senza flashback, tuttavia, la narrazione si svolgerebbe tutta nel presente. Ero anche un po’ altezzoso riguardo ai flashback. Ne avevo sentito parlare dagli addetti ai lavori del cinema come se fossero allo stesso livello delle voci fuori campo e dei sottotitoli: se il pubblico non riesce a comprendere la storia senza di loro, significa che la storia non funziona abbastanza.

Trailer

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Mirko Tommasi

Mirko Tommasi

Classe 1975, storico dello Spettacolo e saggista, collabora abitualmente con il Centro Audiovisivi di Verona. É appassionato di cinema nordamericano e cura una guida online ai film che porta il suo nome.

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