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Recensione “La casa – Il risveglio del male” : Il ritorno di un classico tra litri di sangue

Dopo la sua prima apparizione nel 1981, con la fantastica direzione di Sam Raimi, La Casa torna al cinema con un nuovo capitolo e con la regia di Lee Cronin. ” La casa – Il risveglio del male, è una pellicola ricca di citazioni al cinema horror, che sembra essere nel pieno dello spirito della saga.

Seppur la trama non brilli di originalità, funziona abbastanza bene da riuscire a tenervi ogni secondo con il fiato sospeso. Grazie al nome molto pesante che porta con se, sembra essere il film horror più atteso dell’anno. Per lo stesso motivo, però, non sarà facile accontentare i fans che si aspettano davvero molto da questo prodotto.

Indice

La casa – Il risveglio del male – Tutte le informazioni

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Crediti

  • Regia: Lee Cronin
  • Cast: Alyssa Sutherland, Lily Sullivan, Morgan Davies, Nell Fisher, Jayden Daniels.
  • Genere: Horror
  • Durata: 120 min
  • Produzione: Rob Tapert
  • Distribuzione: Warner Bros Italia
  • Data d’uscita: 20 aprile 2023

Trama

Ci troviamo nella periferia di Los Angeles dove Ellie, dopo l’abbandono del marito, vive con i suoi 3 figli – Bridget, Danny e la piccola Kassie – in un vecchio appartamento che presto verrà demolito. Un sera riceve la visita di sua sorella Beth, di ritorno da un tour con la band per cui lavora come tecnico del suono.

Durante quella stessa notte la famiglia è sorpresa da un fortissimo terremoto. In quel momento Danny, uscito con le sue sorelle a comprare la pizza, trova, in una faglia creatasi dalla forte scossa, il bunker di una banca. Avventuratosi al suo interno scova un misterioso libro, accompagnato da due vinili, che decide di portare in casa.

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Nonostante i moniti di sua sorella Bridget, spaventata dal terrificante grimorio dentato, decide di continuare ad analizzare gli oggetti rinvenuti. Proprio dall’ascolto di uno dei dischi, in cui un prete legge le macabre preghiere del libro, sarà richiamata una terribile entità demoniaca.

Recensione

La casa – il risveglio del male è un film che tenta e spesso riesce a riprendere quel classico del panorama Horror che tutti i cultori del genere venerano. In questo quinto capitolo il regista verte l’attenzione ed il terrore principalmente sulla figura della madre impossessata. Risulta così impossibile non empatizzare con i tre figli che si ritrovano a fronteggiare una mamma spaventosamente fuori di se.

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Soprattutto nella prima parte del film la tensione è alle stelle, nonostante alcune scene molto prevedibili. Viene subito a crearsi un ambiente tetro e claustrofobico, in cui anche noi, come i protagonisti, cominciamo a sentirci in trappola.

Gli spaventi sono sempre dietro l’angolo per via di un numero abbastanza elevato di jumpscares, che però non abbiamo apprezzato particolarmente. Il motivo principale riguarda la loro prevedibilità: essendo come al solito preceduti da un lungo silenzio assordante, capita quasi sempre di riuscire ad individuarli con largo anticipo.

La fotografia riesce a fare la sua figura, creando dal primo istante un’atmosfera cupa e tenebrosa. Da un certo punto in poi, il rosso sarà il colore predominante, visto che vedremo schizzare sangue da ogni parte dello schermo. In una scena nello specifico, è evidente la citazione allo Shining di Kubrick , con l’ascensore che una volta aperto, lascia sgorgare litri e litri di liquido rosso.

Più volte durante la proiezione verrà strizzato l’occhio ai vecchi fan della saga. Non può neanche mancare uno degli elementi più preponderanti, ovvero la motosega, che riporta subito alla mente quella che impugnò Ash nel secondo dei film di Raimi.

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Il punto più dolente dell’intera pellicola è però lo svolgimento della trama, che dopo la prima oretta diventa un po’ ripetitiva nei pattern: i buoni sono distratti, non si accorgono del “demone” che trova un escamotage per raggiungerli e vengono sopraffatti per mezzo di un Jumpscare.

Inoltre spesso i protagonisti cadono in alcuni cliché che avremmo preferito evitare, poiché esageratamente prevedibili e scontati. Che questi ultimi siano un omaggio alle classiche scenette del cinema horror (un po’ come fece Craven con il primo Scream), per aumentare l’ansia in sala, o che siano delle terribili scappatoie per far procedere la trama, ci hanno fatto storcere il naso, domandandoci il perché di queste scelte.

Conclusioni finali

Durante tutta la durata di La casa – il risveglio del male, l’ansia e il terrore non ci hanno abbandonati nemmeno per un secondo. Questo è sicuramente un ottimo segnale, significa che il film fa il suo dovere: spaventarci a morte. Purtroppo però, il risultato finale sarebbe potuto essere di gran lunga superiore, se alla prima parte, più incalzante ed autentica, non vi fosse stato affiancato un susseguirsi di eventi prevedibile e col sapore di “già visto”.

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