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Recensione “Il patto del silenzio”: una drammatica rappresentazione del bullismo che vola dritta agli Oscar 2023

Il patto del silenzio” di Laura Wandel è un film belga che corre agli Oscar 2023 come miglior film straniero. Presentato nel 2021 a Cannes nella sezione Un certain renard ha vinto il Premio Fipresci come miglior film. Si tratta di un’opera prima con il patrocinio di “Save the Children”che mostra il bullismo dal punto di vista di Abel e di Nora sua sorella minore in un microcosmo rappresentato dal cortile di una scuola.

Indice

“Il patto del silenzio” – tutte le informazioni

Il patto del silenzio recensione

Trama

La piccola Nora di sette anni al suo arrivo a scuola si rende conto che il fratello maggiore Abel è vittima di bullismo. Nel tentativo di difenderlo lo racconta al padre disoccupato che cerca senza risultato di difendere il figlio. Dopo mille difficoltà i due ragazzi ritroveranno la loro unione e una nuova consapevolezza verso la scuola/aka mondo, il primo luogo dove si cresce e si deve uscire dall’infanzia spensierata.

Crediti

  • Tit. originale: Un monde
  • Regia: Laura Wandel
  • Cast: Maya Vanderbeque , Günter Duret , Karim Leklou , Laura Verlinden
  • Genere: drammatico
  • Durata: 72’
  • Produzione: Belgio/2021
  • Casa di produzione: Dragons Film
  • Distribuzione: Wanted
  • Data di uscita: 2 marzo

Riconoscimenti

Oltre ad essere uno dei titoli candidati agli Oscar 2023 come miglior film straniero per il Belgio, “Il patto del silenzio” ha collezionato nel tempo un notevole quantitativo di onorificenze:

  • 2021 Cannes Film Festival Premio Fipresci Miglior film
  • 2021 Magritte Awards 10 nominations e 7 premi
  • 2021 London Film Festival Migliore opera prima
  • 2021 European Film Award Nomination come Scoperta europea
  • 2021 Torino Film Festival – Fuori concorso

Recensione

Il patto del silenzio recensione

Una grande storia con piccoli (ma immensi protagonisti) è quella dell’opera prima della regista belga Laura Wandel rappresentante della new wave focalizzata sui sentimenti dell’essere umano. La stessa di Lukas Dhont regista di “Girl” candidato ai Golden Globe come miglior film straniero nel 2018. Non a caso, ”Il patto del silenzio” corre ai prossimi Oscar nella stessa categoria. La regista racconta la storia dal punto di vista di Nora di sette anni (Maya Vanderbeque) e di suo fratello Abel (Günter Duret) e delle difficoltà che incontrano a scuola. La camera è all’altezza di bambino e non solo dal punto di vista visivo. Lo spettatore vede esattamente ciò che vede Nora con il suo visino spaurito e i grandi occhi chiari. Non ci sono vezzi stilistici nella narrazione e neanche nella sceneggiatura. I dialoghi sono ridotti all’osso come la colonna sonora completamente assente.

Per pura scelta registica, non si entra nella vita dei due piccoli cresciuti da un padre molto presente ma disoccupato. Nora e Abel combattono in modo differente per la loro sopravvivenza, in un mondo (in francese il film si intitola “Un monde”) in cui gli adulti sono quasi del tutto assenti. Il colore nel film è quasi assente, dagli abiti della bimba ai corridoi della scuola. Tutto è basico nella narrazione, forse un filino troppo.

Il patto del silenzio recensione

Nell’opera prima di questa giovane cineasta si sente molto l’influenza della poetica dei fratelli Dardenne citati espressamente nei titoli di coda. Il loro cinema è centrato su un’umanità alla deriva e mostra i danni del capitalismo sui più deboli. Qui, in “Il patto del silenzio” i due ragazzini legati appunto da un non detto, sono alla mercé dei bulletti. In un cortocircuito vizioso la vittima diventerà carnefice e viene facile pensare ai protagonisti adulti persi come la giovane coppia di “L’enfant- Una storia d’amore” o come l’adolescente musulmano di “L’età giovane” entrambi del duo registico belga.

La forza dell’opera della Wandel è al con tempo la sua debolezza. L’eccessivo rigore della regia priva di ogni orpello la rende forse poco accattivante. Detto questo la piccola Maya nei panni Nora buca lo schermo con i suoi occhi aperti al mondo ed è una vera rivelazione. L’aspetto immersivo delle riprese è un tutt’uno con il suo mondo interiore ed esteriore che lo spettatore non vede ma sente. Il film si chiude come si apre come un cerchio perfetto. “Il patto del silenzio”, patrocinato da”Save the Children” riesce a far passare un messaggio importante più per gli adulti che per i ragazzi e lo rende un film perfetto per le scuole.

Trailer

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