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Recensione “Furies”: l’action movie su Netflix violento e adrenalinico

Il nuovo prodotto action a marchio Netflix che ha fatto sollazzare molteplici fans del genere arriva dal Vietnam e si chiama “Furies”. 

Il film è un iperviolento e adrenalinico revenge movie al femminile ed è il prequel di “Furie” uscito sempre sulla piattaforma nel 2019, in cui la regista era lì attrice protagonista. 

Indice

Furies – tutte le informazioni

locandina originale in vietnamita di “Furies”

Trama

Siamo negli anni ’90, nella marginale periferia di Saigon, Vietnam. La giovane Bi, figlia di una prostituta scampata alla brutale aggressione in cui è morta anche la madre, si rifugia nelle strade di Saigon, prima di unirsi ad un piccolo clan di donne spietate, determinate a fare fuori un pericoloso clan di criminali locali che governa un impero corrotto.

Crediti

Titolo originale: Thanh Soi
Regia: Veronica Ngo
Cast: Tòc Tien, Veronica Ngo, Dong Anh Quynh Toc Tien, Rima Thanh Vy
Genere: Azione, Thriller
Durata: 109 minuti
Produzione: Vietnam, 2022
Distribuzione: Netflix, 2023

Recensione

Diretto dall’attrice che era stata protagonista nel capitolo precedente, questo Furies è un film senza troppe pretese ma con un dinamismo ed un’estetica decisamente di primo livello. 

Dall’insospettabile terra vietnamita, dove il film è stato campione di incassi, possiamo dire di trovarci dinnanzi ad un prodotto che, sulla scia di altri action movie adrenalinici, violenti e stilizzati (come “John Wick” o “Atomica bionda”) ci racconta una storia di vendetta e sopraffazione, in cui al grido di Women power, le donne devono barcamenarsi e tirare fuori gli artigli in una lotta senza esclusione di colpi, ma non per questo senza rischiare di mettersi contro tra di loro.

Il prologo, in cui assistiamo alla pre adolescenza della protagonista – costretta ad assistere alla prostituzione della propria madre e finire essa stessa vittima di un tentativo di stupro – è una vera e propria scossa emotiva, mentre il resto del film prosegue su un percorso non necessariamente originale, ma sicuramente trattato con gusto estetico, tra colori saturi e acidi ed elaborate scene di lotta, coreografate come iperviolenti balletti con macchina da presa a mano, qua e là sfocianti in roboanti inseguimenti in piano sequenza.

Il lavoro della regista ci mostra una Saigon sconosciuta e affascinante che rinnova con i suoi neon e una fotografia satura, temi già ampiamente visti e discussi nei precedenti lavori del filone revenge movie con arti marziali (la criminalità organizzata, la prostituzione, la vendetta privata e il ruolo delle donne). Un paesaggio tematico ed estetico che ricorda quello messo in scena a Bangkok da Nicolas Winding Refn in Only God forgives.

Giudizio conclusivo

Per concludere, si può certamente dire che “Furies” è un prodotto estremamente positivo nel suo genere, elaborato sul piano tecnico ed estetico e pimpante su quello del dinamismo, con una narrazione che non risparmia qualche introspezione sul tema della violenza e del senso di colpa di chi è costretta a metterla in atto, prima di diventare una vera e propria macchina di morte.

Forse non tutti i personaggi delle quattro “furie” vendicative sono scritte e inserite nel migliore dei modi nel meccanismo di vendetta che le porta ad agire, ma complessivamente il film regge pienamente l’equilibrio tra azione pura e intimismo psicologico senza troppi fronzoli.

Un prodotto, insomma, che si fa fiero e rigenerante esponente di un cinema d’azione che, a partire dal capofila “The Raid: Redemption” (opera orientale del 2011), estetizza al meglio l’espressione del combattimento, in questo caso ponendo al centro le figure femminili in una società che le fagocita e sottomette, richiedendone l’esplosiva vendetta risolutiva, ma senza farsi alfiere di un “women power” politicamente corretto. E ne esce un prodotto ancora più vivace e sprucido del precedente “Furie” (2019) che, a questo punto può essere recuperato anche a fine visione, se non lo aveste già visto.

Peccato, probabilmente, per il nostro pubblico, che il titolo non sia stato doppiato in italiano, ma la visione sarà esclusivamente sottotitolata. E non stiamo parlando di interpretazioni in lingua originale particolarmente imperdibili.

Trailer

In ultimo, ma non ultimo, gustiamoci il trailer del film per tuffarci in una full immersion di azione adrenalinica e vendetta al femminile, tra i vicoli putridi e le luci al neon di Saigon.

Il trailer internazionale, sottotitolato in inglese, di Furies

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David M. Scortese

David M. Scortese

Appassionato di cinema fin dall'adolescenza, studia recitazione teatrale e cinematografica, è attivo in teatro e in opere audiovisive, cortometraggi e prodotti per il web.

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