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Recensione “Elemental”: il nuovo film Disney Pixar diretto da Peter Sohn

Dopo otto anno dall’uscita del film “Il Viaggio di Arlo” Peter Sohn torna come regista per un film Pixar: Elemental. Per realizzarlo, Peter si è ispirato alla sua storia e quella dei suoi genitori, in passato immigrati anche loro in un nuovo territorio. Se dal trailer il film sembra essere una semplice storia d’amore, in realtà non è così: i temi affrontati al suo interno – come l’inclusività, il rincorrere i propri sogni, fare nuove esperienze, avere una mentalità più aperta nei confronti del nuovo ed esprimere le proprie emozioni liberamente – sono molto più profondi, attuali e – soprattutto – riescono a toccare direttamente il cuore degli spettatori.

Indice

Elemental: tutte le informazioni

Elemental

Trama

In una città all’avanguardia convivono insieme i quattro elementi: acqua, terra, aria e fuoco. Il fuoco, non ancora presente in passato, venne portato da Cinder e Bernie Lumen, i quali abbandonarono le Terre del Fuoco per arrivare ad Element City. Non voluti e ripudiati da tutti, la coppia trovò un piccolo locale diroccato che – grazie alle mani di Bernie – diventò un centro intorno al quale nacque una comunità di altri elementi di fuoco.

Poco dopo nacque Ember e, con il tempo, iniziò ad imparare il lavoro del padre, ricordando sempre un unico avvertimento: gli elementi non possono mescolarsi. Seppur questo monito sia sempre stato chiaro nella sua mente, tutto cambia quando la ragazza di fuoco incontra – per un incidente – un emotivo ragazzo d’acqua. Dai due nascerà qualcosa che va oltre il semplice amore e che – come tutte le cose nuove – spaventa molto Ember, abituata fin da piccola a rimanere nel suo piccolo guscio.

Crediti

  • Data di uscita: 21 Giugno 2023
  • Regia: Peter Sohn
  • Durata: 1h 40min
  • Genere: animazione, avventura, commedia
  • Distribuzione: Walt Disney Company Italia

Recensione

Due elementi completamente differenti che per ovvie ragioni non possono stare insieme, sembrerebbe il cliché più scontato di sempre.. è in vece non è così. Basandosi su un concetto estremamente semplice, Peter Sohn ha raccontato una storia di integrazione culturale e immigrazione che tocca nel profondo, andando oltre la semplice storia d’amore. Certo, la storia d’amore tra Ember e Wade c’è – ma è una tematica marginale rispetto a tutte le altre.

Elemental

Che il regista si sia direttamente ispirato alla sua infanzia – poiché figlio di immigrati coreani – lo vediamo fin dal primo momento. Le scene della famiglia che deve lasciare il luogo sicuro, una città inospitale per loro e le difficoltà nel farsi accettare sono mostrate in modo veloce ma profondo e sensibile, lasciando trasparire un legame emotivo con la storia e i suoi personaggi. E come tutti coloro che si vedono respinti e non accettati, anche i genitori di Amber finiscono per chiudersi nel loro quartiere, con rancore e timore nei confronti degli elementi che vivono in centro, e lei – di conseguenza – crescerà con le loro stesse idee.

Ember e Wade sono la perfetta metafora delle problematiche sociali che ogni giovane deve affrontare

Ma è proprio per questo che l’incontro con Wade è fondamentale. Se la sua famiglia è chiusa nei confronti dell’esterno e – soprattutto – del nuovo fidanzato di Ember, quella dell’elemento di acqua è tutto il contrario. La famiglia di Wade accoglie Ember fin dal primo momento, eleminando quelle barriere sociali e culturali che gli elementi avevano sempre eretto tra di loro. E non solo: sarà proprio grazie a loro che la nostra fiamma scoprirà un talento che per anni non aveva mai considerato o – più che altro – non aveva voluto riconoscere: quello di plasmare il vetro. Proprio la madre di Wade, una donna solare ed espansiva, offrirà ad Ember un’opportunità diversa e mai avuta prima che però spaventa terribilmente – come ogni cosa nuova – la ragazza.

Da questo momento in poi, nel film viene introdotta una nuova tematica: quella del futuro, dei sogni e della paura di doverlo affrontare. L’idea di dover accontentare i propri genitori, di rispettare le aspettative altrui e seguire un percorso già costruito è una base sociale di cui – purtroppo – molti giovani sono vittime, come Ember. Cresciuta fin da piccola nel negozio del padre, con la promessa che sarebbe diventato il suo, la ragazza non ha mai pensato – neanche per un minuto – a cosa volesse e come si sentisse. è con l’arrivo di Wade e la sua famiglia che tutto cambia.

Quel destino che le sembrava segnato fin da bambina viene messo in discussione e quel castello che da sempre aveva creato – o che i suoi genitori le avevano creato – crolla. La Pixar – in questo caso – non parla solo ai bambini di inseguire un sogno o di costruire il proprio destino, ma parla anche ai genitori e – indirettamente – gli dice di accettare di non poter costruire un futuro per i propri figli ma lasciare che siano loro stessi a farlo.

L’incontro di due mondi completamente diversi

Elemental

Nonostante i temi affrontati siano molti, e molto profondi, Elemental lo fa in modo naturale, sensibile e nuovo. Wade è un personaggio emotivo come mai visto prima d’ora: non c’è un solo sentimento che lui tenga nascosto o che abbia paura di esprimere a Ember. Quest’ultima, invece, ha sempre represso i suoi sentimenti – finendo sempre per sfociare in enormi scoppi d’ira. Essendo due poli totalmente opposti – e non solo per i loro elementi – Wade ed Ember condivideranno l’uno la vita con l’altro, conoscendo nuovi orizzonti, nuove idee e nuove emozioni. Entrambi saranno utili all’altro per un percorso di crescita e maturazione che li porterà ad essere degli adulti pronti a costruirsi il loro futuro.

Giudizio e Conclusioni

Con un design – dalle location ai personaggi – accattivante, dinamico e pieno di colori e scene fortemente emotive, Elemental ha catturato il nostro cuore. Il regista Peter Sohn ha inserito – in questo film – sentimenti personali e profondi che riescono a cogliere nel segno di qualsiasi spettatore, anche non condividendo il suo stesso passato. In un mondo fatto di aspettative, pregiudizi e paure, la Pixar ci ricorda ancora una volta il bisogno di aprirsi all’esterno e andare alla ricerca del proprio futuro, affrontando le proprie paure.

Trailer

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