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Recensione “Dark Matter”: la materia oscura che muove la nostra vita (e il cinema)

Stefano Odoardi, artista eclettico e fuori dagli schemi che lavora tra l’Italia e l’Olanda, torna sul grande schermo con Dark Matter, una storia tenebrosa che indaga il mistero delle emozioni e dei legami familiari attraverso quello macroscopico delle enigmatiche leggi che regolano lo Spazio e la vita sulla Terra.

Per rendere tutto più credibile, l’autore si è lasciato ispirare da un reale ricerca che sta avvenendo ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso, dove, tramite l’esperimento XENON1T, alcuni scienziati cercano di “illuminare l’oscurità”, ovvero aprire una finestra sul cosmo per dare la caccia alla sfuggente materia oscura, che è cinque volte più abbondante della materia ordinaria e dà forma a tutto ciò che conosciamo. Sappiamo che esiste, ma non siamo ancora riusciti ad intercettarla né a scoprire la sua vera natura.

Indice

Dark Matter: tutte le informazioni

Trama

Antonio è un fisico di grande fama, impegnato in una difficile ricerca sulla materia oscura che potrebbe rivelarsi fondamentale per il genere umano.
Cinico e anaffettivo, l’uomo non riesce a coltivare un rapporto sano con la moglie e il figlioletto Thomas, ma quando quest’ultimo viene inspiegabilmente rapito è costretto a fare i conti con se stesso e con l’oscurità che gli impedisce di vedere la luce.
Thomas, intanto, si trova (quasi) volontariamente ostaggio di una donna misteriosa, che prova ad accudirlo ma che è a sua volta vittima di un padre violento e senza scrupoli.

Crediti

  • Data di uscita: 4 maggio 2023
  • Regia: Stefano Odoardi
  • Sceneggiatura: Stefano Odoardi, Sytske Kok
  • Genere: Drammatico, Thriller
  • Durata: 114 minuti
  • Fotografia: Adri Schrover
  • Montaggio: Gianluca Stuard
  • Musiche: Carlo Crivelli
  • Produzione: Key Film, Superotto Film Production, Orange Pictures
  • Distribuzione: Superotto Film Production
  • Attori: Alessandro Demcenko, Angélique Cavallari, Thierry Toscan, Elisabetta Pellini, Simona Senzacqua, Shaula Pascucci, Zoe Valerio, Viviana Di Bert, Angelica Cacciapaglia, Daniela Poggi, Orso Maria Guerrini, Giulio Cecchettini, Eleonora Giovanardi

Recensione

Stefano Odoardi firma un dramma intriso di mistero dalle sfumature thriller intense, talvolta stringenti e claustrofobiche. La dimensione sospesa e quasi onirica delle ambientazioni, la recitazione ermetica e poco emozionale degli attori – spezzata solo da quella più empatica di Elenonora Giovanardi e Angélique Cavallari, i personaggi delle quali fungono da spiazzante contrasto – e la glacialità pittorica della fotografia si sposano alla perfezione con il clima conturbante di cui si nutre la narrazione filmica.

II regista viene dal mondo dell’arte visiva, e questo è fin da subito evidente, ma anche l’elemento della musica gioca un ruolo fondamentale nel disvelamento dell’atmosfera magica e ancestrale che pervade ogni singolo fotogramma del film: oltre ad attingere dalla vera ricerca sulla materia oscura dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, Odoardi ha deciso di registrare i suoni dell’esperimento in presa diretta per utilizzarli come sottofondo di alcune sequenze.

Le dinamiche crude e sensibili che la pellicola sbatte in faccia allo spettatore (disfunzioni familiari e genitoriali, violenza sulle donne, incesto, sfruttamento minorile) sono addolcite da un linguaggio elegante e posato, eppure mai banale o semplicistico, che non si pone l’obiettivo di spiegare esplicitamente gli avvenimenti o giustificare le brutalità fisiche ed emotive di cui i protagonisti sono in parte vittime e in parte carnefici. La bussola dell’operazione rimane invece costantemente sospesa a metà strada, in quello spazio grigio, misterioso e inafferrabile che regola ciò che siamo e le scelte che prendiamo quotidianamente.

Significativa, in tal senso, è la figura interpretata con spessore da Angélique Cavallari, che ha preso qualche chilo appositamente per restituire maggiore sofferenza al personaggio. La sua Elena è una rapitrice, ma allo stesso tempo una donna abusata dal padre che in fondo cerca la purezza di un legame emotivo con il bambino protagonista.

Anche il rapporto marito-moglie vive di queste sfumature inaccessibili ma paradossalmente vivide e incandescenti, conosce uno sviluppo inaspettato e trova una risoluzione cruda che si discosta dal sentimentalismo buonista che troppo spesso accompagna le vicende amorose nei prodotti audiovisivi.

La materia oscura occupa il novantacinque per cento dell’universo, ma a noi è visibile solo quel misero cinque per cento, che non è altrettanto decisivo nel regolarne il funzionamento. Tutto ciò che muove la vita sulla Terra e i moti del cosmo è dunque frutto di un (per ora) indecifrabile mistero. Lo stesso mistero, sembra volerci dire quest’opera, è alla base della nostra esistenza quotidiana e dei rapporti emotivi tra gli esseri umani. Sul medesimo arcano, potremmo aggiungere, è fondata la settima arte: le opere più commerciali e cristalline sono anche le più visibili, eppure è grazie a film piacevolmente oscuri come questo che il cinema, misteriosamente, continua a muoversi tenendosi in equilibrio.

Conclusioni

Dark Matter è un film mistico e inusuale, un thriller sospeso che chiama in causa i misteri dello Spazio per affrontare quelli dell’essere umano, della forza inafferrabile e oscura che regola i sentimenti, i legami di sangue e in generale la vita quotidiana nel suo procedere (apparentemente) insensato.
In questa oscurità da (non) illuminare, a noi spettatori (e protagonisti) non resta che abbandonarci alla visione e farci trasportare dalle leggi invisibili che la (e ci) governano dall’alto.

Trailer

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Corrado Monina

Corrado Monina

Mi chiamo Corrado, mi occupo di sceneggiatura, regia e critica e lavoro per il Filmstudio di Roma come responsabile creativo. Amo il cinema, la musica e tutto ciò che ruota intorno alle arti visive e alla letteratura.

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