Eco Del Cinema

Re della terra selvaggia – Recensione

Un debutto straordinario e poetico per un film che non può non emozionare

(Beasts of the Southern Wild) Regia: Benh Zeitlin – Cast: Dwight Henry, Quvenzhané Wallis, Jonshel Alexander, Marilyn Barbarin, Kaliana Brower, Joseph Brown, Nicholas Clark, Henry D. Coleman, Levy Easterly, Pamela Harper, Kendra Harris, Jovan Hathaway, Amber Henry, Hannah Holby, Lowell Landes, Philip Lawrence, Gina Montanna, Jimmy Lee Moore – Genere: Drammatico, colore, 91 minuti – Produzione: USA, 2012 – Distribuzione: Satine Film – Data di uscita: 7 febbraio 2013.

redellaterraselvaggia“Re della terra selvaggia” segue la storia di Hushpuppy, una bambina di cinque anni che vive con Wink, papà severo ma affettuoso, nella comunità soprannominata Bathtub (La Grande Vasca), una zona paludosa di un delta del Sud americano. Wink, che ha contratto una grave malattia, sta preparando Hushpuppy a vivere in un mondo dove non ci sará piú lui a proteggerla. Inoltre il Bathtub è alla vigilia di una catastrofe di epiche proporzioni: gli equilibri naturali si infrangono, i ghiacci si sciolgono ed arrivano gli Aurochs, misteriose creature preistoriche. A Hushpuppy non resta che cercare di sopravvivere e di mettersi alla ricerca della madre, che per lei è solo un vago ricordo.

“Re della Terra Selvaggia” è un film che ha un grande pregio, forse il più grande che uno spettatore puntualmente chiede a una pellicola quando si siede in una sala cinematografica: riesce a portarti lontano. Nei suoi novanta minuti di durata veniamo infatti catapultati in un altro mondo, un mondo molto distante da quello che siamo abituati a vivere ma non per questo incapace di comunicare in maniera profonda le sue ragioni, i suoi paesaggi vergini, selvaggi ma intimi, la sopravvivenza dei suoi abitanti che, seppur senza denaro, vivono con il sorriso nutrendosi solo di ciò che la natura offre.

Tutto questo ci viene mostrato con gli occhi di una bambina di cinque anni, Hushpuppy protagonista e forza motrice del film. La piccola vive in questo ambiente una vita fatta di piaceri genuini, in una casa che in realtà è una roulotte appoggiata su due barili e in un cortile di erba alta pieno di animali, ed è proprio tutta questa natura a insegnarle le cose di cui ha bisogno e a non farle mancare nulla. Il rapporto con suo padre, a cui è legata in maniera viscerale, non è sempre semplice, viste le sue frequenti assenze e un carattere difficile. Nonostante egli faccia di tutto per crescerla a sua immagine, come un maschio forte a cui non è concesso neanche piangere e futuro Re della Grande Vasca, le paure di Hushpuppy sembrano correre verso di lei con la forza di enormi bisonti primordiali, i tanto temuti Aurochs, capaci di distruggere tutto ciò che vive intorno a loro. Se la paura è spietata e senza scrupoli, la bambina dovrà ricorrere a tutto il coraggio di cui è capace per poter affrontare i disastri naturali, la malattia dell’amato padre e il vuoto causato dall’assenza della madre.

Questa pellicola ha sicuramente tanti elementi di successo, a partire dalla regia accurata e dalle miracolose interpretazioni dei due protagonisti, entrambe dovute a talenti innati visto che sia per Benh Zeitlin che per Dwight Henry e Quvenzhané Wallis si tratta di una prima esperienza. Ma un altro punto di forza imprescindibile sta sicuramente nella solidità della sceneggiatura che permette di vivere in maniera intensa non solo il rapporto di una figlia con il padre, ma anche il rapporto verso la propria terra, amata fino allo stremo, in un ambientazione che concentra in un unico posto tutti gli elementi culturali della Louisiania del Sud.

“Re della Terra Selvaggia” non a caso ha collezionato fino ad ora numerosi premi tra i quali il Gran Premio dell Giuria al Sundance Film Festival, l’ambita Camera d’Or come Miglior Opera Prima al Festival di Cannes e la giovanissima Quvenzhané Wallis, a soli nove anni, è la più giovane attrice mai candidata agli Academy Awards.

Gli spettatori non rimarranno quindi di certo delusi da questo lavoro, ma anzi abbandoneranno per un’ora e mezza il nostro evoluto ma triste mondo, emozionandosi al fianco di Hushpuppy e della felice Grande Vasca, per poi fare ritorno con un messaggio di indubbia utilità: bisogna trovare la forza per guardare negli occhi, senza farsi travolgere, le bestie primordiali che ci perseguitano.

Miriam Reale

Articoli correlati

Condividi