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Ragazze a mano armata – Recensione

Un improbabile commedia d’azione che fatica a divertire

Regia: Fabio Segatori – Cast: Karin Proia, Federica de Cola, Giovanna D’angi, Gianna Verdelli, Paride Acacia, Massimiliano Frateschi, Piero Maggiò, Ela Carnabuci, Giorgio Casella, Nino Frassica – Genere: Commedia, colore, 87 minuti – Produzione: Italia, 2014 – Distribuzione: Baby Films – Data di uscita: 19 giugno 2014.

ragazzeDi Corleone ma oneste, tre studentesse fuorisede, durante una lite furibonda, inavvertitamente bruciano un borsone con un milione di euro. Lo aveva lasciato nel loro appartamento una bella rapinatrice in fuga. Minacciate da un malavitoso romano, saranno costrette a trasformarsi anche loro in improbabili rapinatrici.

Una commedia tutta al femminile, questo nuovo lungometraggio diretto da Fabio Segatori, regista che aveva debuttato nel 1999 con “Terra bruciata”, finalista ai Nastri d’argento. Ambientata a Messina, la storia segue le inverosimili avventure di tre universitarie che d’un tratto, da annoiate e stressate, si trasformano in novelle rapinatrici per recuperare la grossa somma di denaro che avevano distrattamente mandato in cenere.

Nonostante qualche sforzo registico e l’ambientazione ricca di suggestivi scorci che regala la cittadina siciliana, il film non riesce a convincere. L’errore di fondo, infatti, risiede proprio nella sceneggiatura che tenta malamente di mischiare tra loro diversi generi, dalla commedia, al thriller, all’azione. Privo di un’idea decisa, quest’accozzaglia di momenti dal diverso tono non riesce mai ad approfondire ed entrare nel vivo dei personaggi, delineati in maniera anemica e priva di spessore.

A poco serve in questo contesto la presenza di un volto noto come quello di Nino Frassica, chiuso inspiegabilmente in un ruolo minore dal peso inconsistente. Oltre alla storia è anche il ritmo del film a pesare sull’esito finale, con inserimenti di scene che non hanno né un effetto umoristico e né un’utilità a livello diegetico.

Da salvare in questo incerto western siciliano sono l’interpretazione di Karin Proia, dalla comicità tutta romana, che ricorda il divertente personaggio interpretato precedentemente nella serie “Boris”, e gli inutili tentativi di rianimazione operati dalla regia di Segatori.

“Ragazze a mano armata” è un film dunque da vedere senza nessuna aspettativa ma anzi con uno sguardo impietoso e soprattutto senza pensare che vi sia alcuna velleità rappresentativa, poiché, sebbene l’idea di partenza sia di abbattere un certo stereotipo femminile e meridionale, il risultato va infelicemente nella direzione opposta.

Miriam Reale

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