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Rabbit Hole – Recensione

Nicole Kidman e Aaron Eckhart per la prima volta insieme in un dramma incentrato sull’elaborazione del lutto di una coppia di genitori dopo la morte del figlio

Regia: John Cameron Mitchell – Cast: Nicole Kidman, Aaron Eckhart, Sandra Oh, Dianne Wiest, Jon Tenney, Tammy Blanchard, Giancarlo Esposito, Patricia Kalember, Mike Doyle, Julie Lauren, Phoenix List, Miles Teller, Sandi Carroll, Shoshanna Withers, Jay Wilkison, Sara Jane Blazo, Benjamin Sachs – Genere: Drammatico, colore, 90 minuti – Produzione: USA, 2010 – Distribuzione: Videa CDE – Data di uscita 11 febbraio 2011.

rabbitholeTratto dall’omonima pièce teatrale vincitrice del premio Pulitzer, “Rabbit Hole” pone al fianco due grandi attori hollywoodiani alla loro prima collaborazione, Aaron Eckhart e Nicole Kidman. La trama si snoda sulle conseguenze di uno degli eventi più tragici che possano accadere nel corso della vita: la perdita di un figlio. Per tali motivi l’argomento viene introdotto gradualmente, attraverso i ricordi dei protagonisti, che svelano pian piano dettagli significanti sulla scomparsa del piccolo Danny, il figlio di Becca ed Howie, di quattro anni.

Sotto la regia di John Cameron Mitchell la narrazione si snoda in maniera delicata, non invasiva e pone in risalto i diversi modi di affrontare la dura realtà. Howie, il padre di Danny, magistralmente interpretato da Aaron Eckhart, affronta il dolore continuando a visionare all’infinito, sul proprio iPhone, il filmato del figlio intento a giocare con la mamma. Invece Becca, una matura Nicole Kidman, non accetta la perdita e distrugge ogni traccia della vita terrena di Danny. Il susseguirsi degli eventi porta i personaggi a metabolizzare il lutto in maniera differente, conducendoli su strade parallele, come gli universi del fumetto “Rabbit Hole”, disegnato dal ragazzo che ha investito Danny e che stringe un legame con Becca, aiutandola a trovare la via per affrontare la perdita.

Una regia difficile, che Mitchell riesce a gestire senza troppi problemi adattando cinematograficamente un’opera teatrale di grande successo. La cura dei dettagli la fa da padrone nel mostrare le fragili esistenze dei genitori, consunte dal ricordo del figlio. Vivace e drammaticamente intensa anche l’interpretazione di Dianne Weist, nel ruolo della mamma di Nicole Kidman, alle prese con il ricordo del fratello di Becca anche lui tragicamente scomparso. Un film che può dunque essere considerato una visione introspettiva di un dramma familiare, affrontato dal regista con toni che solo in parte sfiorano la sfumatura tragica.

Eva Carducci

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