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Queen of Montreuil – Recensione

“Queen of Montreuil” di Sòlveig Anspach, un connubio perfetto tra cultura francese e islandese

Regia: Sòlveig Anspach – Cast: Florence Loiret Caille, Didda Jonsdottir, Ulfur Aegisson, Eric Caruso, Samir Guesmi, Alexandre Steiger – Genere: Drammatico, colore, 87 minuti – Produzione: Francia, 2012 – Data di uscita: 31 agosto 2012.

queen-of-montreuil-locArriva direttamente dalla sezione veneziana de “La giornata degli autori”, un film fresco e ironico che porta la firma della cineasta francese di origine islandese Sòlveig Anspach.

Al centro di “Queen of Montreuil” c’è l’elaborazione del lutto di Agathe, giovane donna del quartiere periferico di Montreuil.

Il suo Laurent è morto in un qualche posto asiatico e lei ritorna a casa stringendo l’urna che contiene le ceneri del marito. Viste queste premesse, sembrerebbe un film drammatico ma non è così. La storia evolve in modo tragicomico e la chiave di volta è l’incontro in aeroporto con la stravagante Anna e il figlio, entrambi provenienti dalla Giamaica. I due s’installeranno in casa sua e diventeranno la sua nuova famiglia. E dulcis in fundo, tutti insieme adotteranno una foca.

La Anspach dirige una specie di favola, popolata da personaggi originali ma pieni di umanità. Prima tra tutti Anna, che potrebbe essere la gemella mancata della rocker americana Patty Smith.

Il microcosmo di Montreuil, quartiere disprezzato dai Bobo parigini, abbraccia la povera Agathe, che scopre che il marito, medico terzomondista, la tradiva con una ragazzina stupida, mentre i due ospiti islandesi s’integrano perfettamente nella comunità.

E proprio la gru dove trova lavoro la stropicciata Anna, dopo aver fatto amicizia con Samir, complice una canna, era uno dei punti di partenza della scrittura della regista, oltre alla presenza di una foca. Da due spunti così originali non poteva non venire una storia originale anch’essa. Agathe è una specie di Amèlie, molto meno melensa e del film “Il magico mondo di Amèlie” ci sono pure le animazioni, molto ben riuscite.

Bè alla fine, come la dice la leggenda islandese che chi supera la morte del marito diventa una regina, la nostra eroina diventa la regina di Montreuil. Le ceneri di Laurent andranno via con la foca, perché entrambi hanno fatto il loro tempo. Buono il cast, da Agathe/Florence Loiret Caille ad Anna/Didda Jonsdottir già protagonista del precedente film della regista in una parte molto simile, che fa coppia sul grande schermo con il suo vero figlio, Ulfur Aegisson.

Una pellicola da non perdere per imparare a sdrammatizzare tutti i momenti bui della vita.

Ivana Faranda

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