Eco Del Cinema

Quando c’era Berlinguer – Recensione

La storia dell’ex segretario del PCI attraverso la cinepresa dell’ex segretario del PD

Regia: Walter Veltroni – Genere: Documentario, colore, 117 minuti – Produzione: Italia, 2014 – Distribuzione: Bim – Data d’uscita: 27 marzo 2014.

quando-cera-berlinguerChi era Enrico Berlinguer? A soli 30 anni dalla sua scomparsa già in molti, in Italia, non riescono a rispondere a questa domanda. II documentario di Walter Veltroni inizia con la denuncia della nostra peculiare mancanza di memoria storica. Quasi a giustificare il provvidenziale intento didascalico dell’opera, il microfono dell’ex sindaco di Roma, gira il bel paese, soffermandosi anche nei luoghi cari a Berlinguer e mette alle strette giovani, meno giovani, studenti, insegnanti che testimoniano la graduale scomparsa della memoria di uomo che impresse la sua firma nella sinistra e nella politica italiana.

Con una semplice alternanza di immagini di repertorio e di interviste inedite alle persone che gli furono vicino, fluiscono gli episodi del passato arricchiti da aneddoti e riflessioni ad essi legati, componendo un racconto più del politico che della persona.

Durante lo scorrere delle scene dell’epoca, non solo si avverte la voglia di raccontare un pezzo di storia del nostro paese, ma anche una forte nostalgia, fin troppo sottolineata da temi musicali scelti ad hoc. È l’eco del rimpianto per le ideologie del passato ormai perdute e di un certo modo di fare politica, più partecipativo e coinvolgente.

I ricordi in Super8 ci mostrano un Veltroni ragazzo osservare colui che divenne l’emblema stesso del Partito Comunista Italiano. È solo un accenno personalistico del regista, la scena è  messa a completa disposizione di Berlinguer descritto, con un taglio dichiaratamente di parte, nelle sue vittorie e nelle sue sconfitte, concentrando l’attenzione principalmente sui motivi dell’evidente appeal mediatico in possesso dell’ex segretario del PCI.

Le pennellate poetiche del regista non riescono ad impreziosire il documentario, lasciandolo apparire come un’opera di assemblaggio in cui le emozioni ci sono, ma vengono estratte furbescamente, indugiando a lungo sulla commozione di chi racconta. Il verbo cinematografico di Veltroni, all’esordio come regista, si fa coinvolgente non per meriti propri ma grazie soprattutto alla statura del personaggio trattato.

“Quando c’era Berlinguer” rimane comunque un’interessante narrazione di un’epoca e di un politico, guadagnandosi almeno il merito di contribuire all’arricchimento della nostra memoria collettiva.

Riccardo Muzi

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