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Qualcosa nell’aria – Recensione

Accolto tra gli applausi a Venezia, l’ultima fatica di Assayas racconta le vicende dei primi anni post maggio 68 (da qui il titolo originale) attraverso i protagonisti, ragazzi con i loro sogni, le loro passioni ed i loro timori, conditi da una nota di ‘nostalgia autobiografica’

(Après Mai) Regia: Olivier Assayas – Cast: Clément Métayer, Lola Créton, Félix Armand, Léa Rougeron, Hugo Conzelmann, Mathias Renou, Nathan Rodrigue, Carole Combes, India Menuez – Genere: Drammatico, colore, 122 minuti – Produzione: Francia, 2012 – Distribuzione: Officine Ubu – Data di uscita: 17 gennaio 2013.

qualcosanellariaLa storia parte non lontano, dalla Parigi del 1971, dove un gruppo di giovani liceali partecipa ad una manifestazione bloccata dalle forze di polizia che assume un atteggiamento drastico e violento nei confronti dei diversi gruppi che cercano inutilmente di riunirsi, sparando i lacrimogeni ad altezza uomo e ferendo in modo grave un manifestante.

Questo il movimentato incipit di un film che evidenzia subito che quel periodo è stato vissuto pienamente da chi l’ha girato; ottima infatti la ricostruzione degli ambienti, delle infinite discussioni e dei sentimenti dell’epoca. Il protagonista, Gilles, è lo specchio di quella generazione post-sessantottina, stretto tra le proprie idee politiche e le proprie passioni, pittura in primo piano.

Sono proprio le sue passioni che porteranno il bravo protagonista in giro per il mondo, in una sorta di viaggio di ‘formazione’ che porterà ognuno per la sua strada, più o meno voluta.

L’intenzione di dare un affresco di quegli anni, senza nessuna intenzione di giudicare, risulta comunque un po’ ‘annacquata’ dal velo di tristezza e malinconia che si percepisce fin dall’inizio, tutto però attorniato da un’ottima scelta di brani musicali del tempo.

Unico neo risulta essere la lunghezza, bastavano dei piccoli tagli e il risultato sarebbe stato comunque raggiunto.

Salvatore Cusimano

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