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Qingnian – Recensione

Pellicola cinese presentata al Festival del Cinema di Roma 2009, che non suscita emozione ma risulta alquanto meccanico

Regia: Geng Jun – Cast: Liu Jin Cai, Wang Guo Quing, Gao Tie Ying, Liu Jin Bao – Genere: Drammatico, colore, 106 minuti – Produzione: Cina, 2008.

qingnian“Qingnian”, l’unico film cinese In Concorso nella selezione ufficiale del Festival del Cinema di Roma 2009, è una pellicola difficile da capire, alla quale si resta indifferenti. Un teatrino che lascia una sensazione di finzione che contrasta e rende difficile il coinvolgimento in un panorama che fin troppo assomiglia alla realtà che circonda molti paesi.

Nonostante le tematiche che affronti siano contemporanee e molto dure, la pellicola non suscita interesse, non emoziona, ma, anzi, rimane statica. “Qingnian” narra la storia di alcuni ragazzi della periferia cinese, delle loro difficoltà e della loro voglia di emergere, della problematica lavorativa, della crisi economica, dei sentimenti. I protagonisti sono degli amici che cercano rivalsa in una società diversa dalla nostra anni luce, in una periferia ai confini del mondo, dove il miracolo economico cinese non è arrivato e mai arriverà.

Girato in digitale, la pellicola sembra il risultato di un viaggio amatoriale di qualche vacanziero di ritorno dall’oriente, i testi sono elementari e le interpretazioni lasciano un po’ a desiderare. Il regista Geng Jun ha voluto, forse, spostare l’attenzione su quella parte di Cina che non finisce mai sotto i riflettori, le intenzioni sono nobili, il risultato un po’ meno, un innesto di tragicommedia, gag di goffaggini amarissime. Un film meccanico, senza compassione per i suoi personaggi né la capacita critica di metterne a fuoco la realtà. In concorso nella selezione ufficiale, ne vedremo delle belle.

Sonia Serafini

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