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Plan B – Recensione

Un triangolo amoroso innesca una serie di inganni e piccole venette tra i protagonisti di “Plan B”, pellicola amara che non riesce a decollare  

Regia: Marco Berger – Cast: Damián Canduci, Lucas Ferraro, Manuel Vignau – Genere: Drammatico, colore, 103 minuti – Produzione: Argentina, 2009 – Data di uscita: 19 ottobre 2009.

plan-bIl terzo incomodo incombe! Lunghi piani sequenza, camera a mano quasi amatoriale e una narrazione da cinema d’essay. Non parte sotto i migliori auspici “Plan B”, film presentato a Roma dall’argentino Marco Berger, storia di una vendetta amorosa dai toni della commedia agrodolce che ha nel voltafaccia del titolo la sua liberazione.

La lentezza che segue il racconto pian piano si scioglie e, una volta innestato il folle, Berger ci conduce placidamente nei meandri remoti della psiche, quella dove debolezze e scoperte improvvise camminano a braccetto, permettendo a qualche spettatore di amalgamarsi nel linguaggio dei corpi e provare simpatia per i personaggi che offrono in pasto il loro girotondo d’anime.

Bruno viene lasciato dalla sua ragazza per un altro e proprio su quest’ultimo medita il suo piano di riscatto: dubbi, cinismo ed emozioni lo aspetteranno dietro l’angolo.

L’inganno è il motore della vicenda, la storia è semplice ma efficace se inserita nel contesto del cinema di nicchia, un gioco da adulti che diventa presa di coscienza è sempre un motivo di interesse per come lo si mette in scena e si racconta (plauso alla sceneggiatura efficace). Se poi gli attori sono ben coordinati e decisi a mostrare il loro lato più umano alla macchina da presa allora gran parte del risultato è già fatto e non resta che godersi una storia comune, portata sullo schermo con grande intelligenza. Fosse stata un pochino più furbo, sarebbe diventato un ottimo film da mostrare durante i corsi di sociologia.

Simone Bracci

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