Eco Del Cinema

Pazza idea – Recensione

Una nuova odissea greca tra cultura pop e kitsch, mondo dei reality e mitologia

(Xenia) – Regia: Panos H. Koutras – Cast: Kostas Nikouli, Nikos Gelia, Aggelos Papadimitriou, Romanna Lobats, Marissa Triandafyllidou, Yannis Stankoglou, Patty Pravo – Genere: Drammatico, colore, 128 minuti – Produzione: Grecia, Francia, Belgio, 2014 – Distribuzione: Officine Ubu – Data di uscita: 28 agosto 2014.

xenia1Il termine ‘Xenia’, come spiega lo stesso regista, può essere tradotto con ospitalità ma il senso di questo antico concetto è molto più profondo e complesso. Si tratta, infatti, di una legge rispettata dagli stessi dei greci che intima ad onorare e accogliere gli stranieri indipendentemente dalla loro provenienza. Da questo concetto è voluto partire Panos H. Koutras nello sbandolare la matassa del suo ultimo film “Pazza idea”.

Dany e Odysseus sono due giovani fratelli che decidono di partire alla volta di Salonicco per cercare il loro padre biologico e per obbligarlo a riconoscerli come figli. Sarà l’inizio di un road movie ricco di imprevisti e di situazioni tanto grottesche quanto paradossali, attraverso il quale vengono raccontate, con tono leggero e scanzonato, la passione dei due fratelli per la canzone italiana e per Patty Pravo, la cultura ‘pop’ dei talent show, il tema della ricerca dell’identità, del rapporto profondo tra due fratelli e il grande problema del riconoscimento della cittadinanza.

Effettivamente questa pellicola di temi e di spunti ne ha davvero tanti: il problema è che nessuno di essi viene approfondito o narrato con il giusto peso. Si ha quasi l’impressione di essere catapultati in un’enorme calderone pieno di cultura gay, mondo pop-kitsch, surrealismo, enormi pupazzi di conigli, sparatorie amatoriali e tanti imprevisti. La verità è che questo è un film pieno di cuore ma privo di struttura.

Aiutano moltissimo l’ottima interpretazione dei due giovani attori esordienti, protagonisti della vicenda, e le numerose metafore esistenziali. Bisogna, infatti, ammettere che non è da tutti riuscire a rappresentare il mondo fanciullesco e la sua dolorosa fine con un coniglio bianco e il suo enorme alter ego di peluche.

Questa pellicola, in realtà, vuole trattare argomenti politici e contemporanei. Infatti i due giovani fratelli sono greci di padre e sono nati a Creta ma vengono visti come stranieri perché albanesi di madre e perché non hanno il riconoscimento paterno, fondamentale per ottenere la cittadinanza greca.

Koutras, osando anche troppo, ha fatto incontrare il drammatico realismo greco di questi ultimi anni con un mondo onirico e surreale, riuscendo ad evidenziare l’io traumatizzato del quindicenne Dany, rabbioso perché rifiutato dal mondo che lo circonda, immaturo perché abbandonato al proprio destino senza una guida stabile e sicura.

Si tratta di un film di incontri e scontri, imperfetto e spesso incoerente che fatica a farsi seguire e apprezzare. Ha però dalla sua un elemento decisivo: ha davvero tanto cuore.

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