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Paris-Manhattan – Recensione

Debutto promettente e citazioni d’autore, nel nome di Woody Allen

Regia: Sophie Lellouche – Cast: Alice Taglioni, Patrick Bruel, Marine Delterme, Michel Aumont, Louis-Do de Lencquesaing – Genere: Commedia, colore, 77 minuti – Produzione: Francia, 2012 – Distribuzione: Archibald Enterprise Film – Data di uscita: 8 novembre 2012.

parismanhattanSophie Lellouche omaggia Woody Allen con un film assolutamente, totalmente e deliziosamente francese. Una vera e propria dichiarazione d’amore che prende il corpo di Alice, una farmacista ossessionata dai film del noto regista e che, per questo, si circonda di fotografie, cita continuamente le sue opere e arriva all’estremo di prescrivere ai propri clienti visioni di determinate pellicole per alleviare i propri malesseri. Disperati per questa fissazione, i parenti decidono di accasarla con un perfetto gentiluomo d’Oltralpe, che tuttavia non regge il paragone con il regista dei suoi sogni.

Sulle note dell’intramontabile jazz di Cole Porter, scelto per firmare una colonna sonora davvero godibilissima, la narrazione si svolge leggera e divertente, a tratti maliziosa, in una costante citazione che rivela la dedizione della regista stessa ad Allen. Certo, è chiaro il richiamo a “Provaci ancora, Sam”, che di Allen non è, ma resta pur sempre uno dei suoi film preferiti. In compenso, si inanellano una dietro l’altra le più famose frasi dei film del buon Woody.

I romantici possono tirare un sospiro di sollievo: ovviamente Alice trova l’amore, dopo numerose traversie della mente e del cuore, e scopre che talvolta l’uomo perfetto non è necessariamente identico al proprio sogno. Questo tra una scivolata e una ripresa di sceneggiatura, che talvolta manca di ritmo, ma in modo perdonabile.

Poteva mancare il divo? Ovviamente no, e Lellouche riesce nell’impresa di avere non solo le voci fuori campo ma anche un divertente cammeo di Allen: non male per un’opera prima che promette un grande futuro.

Claudia Resta

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