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ParaNorman – Recensione

ParaNorman è a tutti gli effetti il cartone animato per eccellenza del 2012

(Paranorman) Regia: Chris Butler, Sam Fell – Cast: Leslie Mann, Anna Kendrick, John Goodman, Casey Affleck, Jodelle Ferland, Kodi Smit-McPhee, Bernard Hill, Elaine Stritch, Jeff Garlin, Christopher Mintz-Plasse, Tempestt Bledsoe, Tucker Albrizzi – Genere: Animazione, colore, 93 minuti – Produzione: USA, 2012 – Distribuzione: Laika Entertainment – Data di uscita: 11 ottobre 2012.

paranormanDai produttori di “Coraline e la porta magica”, la casa di produzione LAIKA torna con l’atteso “ParaNorman”, progetto animato in stop motion e in 3D, diretto da Chris Butler e Sam Fell. Seguendo il filone degli horror anni ’50 e strizzando l’occhio a “Edward mani di forbice” e “Dark Shadows”, i due registi danno vita ad un cartoon per grandi e piccoli, popolato da zombie e streghe, con atmosfere cupe, che lo rendono uno dei film di animazione più interessanti del 2012.

In una piccola cittadina americana l’incompreso undicenne Norman viene deriso ed emarginato per la sua capacità di vedere e parlare con i morti e anche i suoi genitori (Jeff Garlin, Leslie Mann), con la sorella cheerleader Courtney (Anna Kendrick) e il suo compagno bullo Alvin (Christopher Mintz-Plasse) gli rendono la vita più complicata. Tutto cambia, però, quando lo zio gli parla della maledizione di una strega che si sta per avverare e lui è l’unica persona a poter salvare la città dall’orda degli zombie che li stanno invadendo.

A differenza del precedente cartone, qui si calca di più la mano sulle tematiche di emarginazione da parte di una società razzista e selettiva che non accetta grassi, nerd, “freak” e omosessuali. Non solo Norman è oggetto di isolamento per le sue strane capacità, ma anche il suo amico ciccione Neil e il fratello che alla fine del film farà il primo coming out della storia per un cartone animato.

“ParaNorman” punta anche sull’effetto ludico che riesce appieno grazie non solo all’antieroe Norman, ma anche a trovate visive e a personaggi stereotipati come la sorella bionda e stupida, il fratello di Neil muscoloso e con pochi neuroni, il bullo Alvin che si dimostra poco coraggioso e ovviamente gli zombie terrorizzati dagli umani e per i quali si prova anche un po’ di pietà.

Per quanto quindi la trama sembra essere una fotocopia di precedenti produzioni horror, ci sono dall’altra parte anche molti elementi di originalità, grazie all’animazione spettacolare, ad una ricca dose di action e risate e a personaggi unici e complessi che riescono a coinvolgere e a divertire il pubblico, rendendo questo film di animazione una perla per il cinema di quest’anno.

Agostina Bianco

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