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Paranoid Park – Recensione

Gus Van Sant si cimenta in un film sulle paure e angosce di un adolescente che decide di affrontare da solo i propri sensi di colpa

Regia: Gus Van Sant – Cast: Gabe Nevins, Dan Liu, Jake Miller, Taylor Momsen, Lauren Mc Kinney, Olivier Garnier, Scott Green – Genere: Thriller, colore, 90 minuti – Produzione: Francia, USA, 2007 – Distribuzione: Lucky Red – Data uscita: 7 Dicembre 2007.

paranoidparkNessuno è mai pronto per “Paranoid Park”. In sintesi, questo è il senso del nuovo film visionario di Gus Van Sant, che torna al cinema con la pellicola adattata dal romanzo di Blake Nelson sul viaggio nella paranoia di un giovane skater, Alex, che accidentalmente uccide un agente di vigilanza durante una “notte brava” allo skate park di Portland, che gli skateboarder del posto chiamano “Paranoid Park”, e che dà il titolo al film.

Come suo solito Gus Van Sant si avvicina al plot in maniera totalmente fuori dagli schemi: niente filo logico, niente “consecutio temporum”, i pensieri, le paranoie e i sensi di colpa di Alex vengono raccontati in parte dalla voce narrante del protagonista stesso, ed in parte dalla mera rappresentazione dei fatti, che manca però totalmente di un “fil rouge” se non fosse per la colonna sonora, vero collante di questo “paranoid film” che, a tutti gli effetti, è un viaggio nella mente di un adolescente disturbato.

Una ‘manipolazione’ tutta personale del plot del libro di Nelson, i cui elementi principali trovano spazio nel film che, però, contiene aspetti che non rientrano nei canoni della tipica narrazione ‘storica’. Non c’è un inizio, uno svolgimento e una fine, solamente una sequenza molto randomizzata della paranoia di un giovane che, invece di affidarsi agli adulti, si lascia prendere dal panico e tenta, goffamente, di nascondere il suo involontario crimine.

Anche il casting è stato svolto in maniera del tutto fuori dagli schemi. Gus Van Sant voleva che i protagonisti di “Paranoid Park” fossero dei veri skater, ed ha deciso di effettuare la scelta degli attori su Internet, attraverso il network di “MySpace”, dal quale è emerso il giovane protagonista che, nonostante la sua “inesperienza” nella recitazione professionistica, o forse grazie a questa caratteristica, si è calato perfettamente nel ruolo dell’adolescente all’apparenza strafottente e impassibile, ma in realtà terrorizzato da se stesso, che tenta di nascondere il suo delitto.

Il film, nelle sale dal 7 dicembre, è stato girato in parte in 35 mm ed in parte in Super 8. Una scelta consapevole di Gus Van Sant che, per le riprese delle evoluzioni acrobatiche degli skateboarder di Paranoid Park, ha voluto usare un supporto dinamico sia per esaltarne la precarietà dei movimenti, sia per tradurre l’instabilità della vita e dei pensieri dei protagonisti del film.

Giordano Santi

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