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Outlander – L’ultimo vichingo – Recensione

Un fantasy sui generis ambientato in Norvegia all’epoca delle popolazioni vichinghe

(Outlander) Regia: Howard McCain – Cast: James Caviezel, Sophia Myles, Jack Huston, Ron Perlman, John Hurt – Genere: Avventura, colore, 115 minuti – Produzione: USA, 2008 – Distribuzione: Eagle Pictures – Data di uscita: 3 luglio 2009.

outlanderAvventura, suspense, sentimenti contrastanti ed epoche a confronto, sono solamente alcune delle parole usate per descrivere questo film, che è un mix tra il fantasy, lo storico e l’avventura.

Ambientato in Norvegia, nel 709 d.C., “Outlander – L’ultimo vichingo” narra la storia di un popolo di vichinghi e di uno straniero venuto da lontano, i cui destini si intrecceranno per sempre. I vichinghi, capeggiati dal testardo giovane Wulfric, e dal suo saggio Re Rothgar, sono un popolo che vive in maniera semplice nel loro villaggio di Herot fra combattimenti, birre e liti familiari su matrimoni combinati.

A sconvolgere la loro tranquillità arriverà l’improvvisa distruzione di un villaggio confinante, capeggiato da un nemico-amico assente, che li porterà a dare la colpa all’impavido Kainan (Jim Kaviezen). Quest’ultimo è uno straniero venuto da un altro pianeta, che è precipitato dallo spazio in uno dei suggestivi fiordi norvegesi con la sua astronave. L’incontro fra Kainan e Wulfric non è dei più amichevoli, i vichinghi lo fanno prigioniero e con le “buone maniere” lo portano al campo.

Lì il giovane straniero farà la conoscenza della figlia del Re, la coraggiosa Freya, con la quale instaurerà un rapporto di complicità. Ma la minaccia è dietro l’angolo, le morti continuano, e non può essere un orso a ridurre le persone nel modo barbaro in cui vengono trovate, a quel punto Kainan si rende conto di essere la causa delle stragi che avvengono. Nella sua navicella si nascondeva un Moorwen, una specie di drago gigante con poteri distruttivi, venuto sulla terra per vendicarsi dei soprusi subiti dal suo popolo. Inizia la caccia al mostro, unendo le forze per la riuscita dell’impresa. In questa crociata, qualcuno perderà la vita, altri si renderanno valorosi, nasceranno delle amicizie inaspettate e dei dolcissimi amori. Il tutto con i fantastici scenari Norvegesi che fanno da sfondo, le foreste colorate di verde e bianco e i grandissimi laghi.

 Il film è quasi privo di colonna sonora, si è preferito dare più spazio agli affetti speciali, al rumore dei combattimenti, delle spade, per far entrare lo spettatore nella storia. Sebbene la pellicola non faccia richiamo ad un cast stellare, gli interpreti sono tutti idonei alla parte, principalmente gli uomini, che destreggiano armi di altri tempi con maestria. Consigliato a chi non resiste al fascino del capello lungo, bello, dannato e… vichingo!!!

Sonia Serafini

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