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On The Road – Recensione

Un film sulla Beat Generation persa fra le highway statunitensi

Regia: Walter Salles – Cast: Kristen Stewart, Garret Hedlund, Kirsten Dunst, Sam Riley, Amy Adams, Viggo Mortensen, Steve Buscemi – Genere: Drammatico, colore, 140 minuti – Produzione: USA, 2011 – Distribuzione: Medusa – Data di uscita: 11 ottobre 2012.

ontheroad“On The Road” è la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Jack Kerouac, che racconta del viaggio di un gruppo di giovani al passaggio fra l’adolescenza e l’età adulta, e il loro perdersi nelle strade fuggendo dalla vita reale.

Erano gli anni ’40, la guerra in America aveva le tinte sbiadite di un’eco lontano e i giovani pensavano solo a una cosa: divertirsi cercando loro stessi. Ciò che conta è la vita. Viverla al massimo, nel pieno della giovinezza, senza controllo, solo sregolatezza.

Droghe, alcool, sesso promiscuo, sono tutti elementi che accompagnano Sal Paradise (Sam Riley), Dean Moriarty (Garrett Hedlund), Marylou (Kristen Stewart) e i loro amici nel lungo viaggio “on the road” per le highway americane.

Attraversando un continente cercano di ritrovare se stessi ma finiscono per perdersi, per poi ritrovarsi e poi perdersi di nuovo, fuggendo dalla realtà così convenzionale e da una vita che non gli appartiene.

Diretti da Walter Salles, nel film compaiono anche altri attori di rilievo come Viggo Mortensen, Kirsten Dunst e Amy Adams, per un’opera corale composta da buone interpretazioni, anche se la Stewart continua a tentennare, cercando disperatamente di scrollarsi di dosso il personaggio che l’ha resa celebre (Bella di “Twilight”) con una parte decisamente agli antipodi.

“On the Road” è un film che potrà deludere gli amanti del libro a causa della difficoltà di trasposizione di quest’ultimo, nonostante la scelta stilistica di voler narrare, tramite la voce fuori campo del protagonista, Sal, le vicende stesse.

La narrazione anche se per larga parte rispetta fedelmente il libro non riesce a catturare quanto le pagine dell’opera manifesto di un’intera generazione, che non smette di affascinare anche a distanza di quasi sessant’anni.

Eva Carducci

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