Eco Del Cinema

Off Stage – Lontano dal palco – Recensione

Il film-documentario di Francesco Cinquemani che racconta una storia di umanità persa e forse ritrovata

Regia: Francesco Cinquemani – Cast: Giovanni Arcuri, Salvo Buccafusca, Renzo Danesi, Aniello Falanga, Tonino Farinelli, Cosimo Rega, Antonio Turco – Genere: Documentario, colore – Produzione: Italia, 2013.

offstage“Off Stage – Lontano dal palco” racconta della “Compagnia stabile Assai”, un gruppo teatrale attivo dal 1982 che ha ricevuto diversi riconoscimenti tra i quali, per ultimo, una medaglia d’oro per la valenza artistica consegnata dal Presidente della Repubblica.

Il carattere eccezionale della storia sta nel fatto che la compagnia è formata integralmente – fatta eccezione per una guardia carceraria – da detenuti.

Con questo film-documentario il regista Francesco Cinquemani ha voluto raccontare quest’esperienza attraverso le parole degli stessi detenuti attori, o attori detenuti, che si raccontano nei loro sbagli e nel loro orrore, come nei loro affetti e nella loro speranza.

Sono parole e volti, qualcuno rigato di lacrime, che sembrano porre costantemente, a se stessi e agli altri, due fondamentali questioni legate a doppio filo: “Sono ancora un uomo? e se sì, esiste ancora la possibilità ch’io venga nuovamente considerato come tale?”.  Su questa tensione il teatro si configura come lo spazio catartico attraverso il quale, vestendo delle umanità altre, nasce e si alimenta la speranza di ritrovare la propria, sia per se stessi che di fronte agli altri.

Quella raccontata in questo film è quindi una storia, vera, di umanità persa e forse ritrovata; una storia che ancora una volta può mettere in luce la potenza del palcoscenico teatrale, sul quale anche una bestia può sperare di vedersi riconosciuta come umana da un pubblico che, alla fine, potrebbe addirittura essere disposto ad auspicare per lei un destino migliore.

Claudio Di Paola

Articoli correlati

Condividi