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Notting Hill – Recensione

Vincitore di un Bafta e campione d’incassi in tutto il mondo, “Notting Hill” assurge alla dimensione di classico tra le commedie sentimentali, consacrando anche Hugh Grant nei panni dell’inguaribile romantico

Regia: Roger Mitchell – Cast: Julia Roberts, Hugh Grant, Rhys Ifans, Emma Chambers, Hugh Bonneville, Emily Mortimer – Genere: Commedia, colore, 124 minuti – Produzione: Gran Bretagna, 1999 – Distribuzione: Universal Pictures – Data di uscita: 22 ottobre 1999.

nottinghillÈ una penna fortunata quella del neozelandese Richard Curtis che ha firmato il soggetto e la sceneggiatura di “Notting Hill”, diretto dal sudafricano Roger Michell. Curtis è stato infatti prima autore di “Quattro matrimoni e un funerale” (1994), poi del divertente “Il diario di Bridget Jones” (2001) e “About a boy” (2002), i film britannici più brillanti degli ultimi anni, che hanno cucito sul protagonista maschile Hugh Grant quell’immagine di adorabile scapestrato.

Produttore della pellicola, un altro acchiappa successi: Duncan Kenworthy, nominato dalla Regina Elisabetta Ufficiale dell’Impero Britannico (OBE) per i meriti nel suo lavoro. I protagonisti sono Julia Roberts nel ruolo di Anna Scott, una diva americana da 15 milioni di dollari a contratto, in cerca della sua dimensione “normale” e Hugh Grant alias William Thacker, avvenente proprietario di una libreria specializzata in libri di viaggi, con casa dalla porta blu in uno dei quartieri più alla moda a Londra.

Attorno a quest’ultimo ruotano altri attori che interpretano personaggi assolutamente riusciti: Emma Chambers, strampalata sorella di William, commessa in un negozio di dischi; Rhys Ifans nei panni un po’ sudici di Spike, eccentrico co-inquilino, piedi sporchi e sense of humor tipicamente inglesi, Hugh Bonneville, il buffo e goffo impiegato della city, Bernie; Gina Mckee, che qui recita sulla sedia a rotelle il ruolo di Bella e, per finire, James Dreyfus, Lorelei King, Julian Rhin Tutt. Inoltre con dei cameo appaiono anche Misha Barton, all’epoca attrice dodicenne; Alec Baldwin, fidanzato spaccone della bella Anna; Dylan Moran nei panni del ladro Rufus e Matthew Modine con una breve battuta in cui interpreta un attore famoso.

La storia è semplice e lineare: l’attrice hollywoodiana Anna, per scappare dai paparazzi, entra nel piccolo negozio antico e polveroso dell’affascinate giovane inglese. Ben presto nasce un’attrazione che poi – tra un problema e l’altro – diventa un amore. Entrare da star nella vita di una persona normale non è facile e si possono creare parecchi inconvenienti e situazioni imbarazzanti, ma il lieto fine è assicurato.

Sono le piccole situazioni che fanno grande questo film: la cena tra amici con l’arrivo inaspettato di Anna; le folli uscite di Spike; la fantomatica intervista per la rivista “Cavalli e Segugi”; le affascinanti location. Sottolineate con garbo tutte le differenze tra inglesi e americani: lei ricchissima e devota della sua immagine, sceglie solo copioni di fantascienza; lui affronta tutto preparandosi una buona tazza di tè, le suggerisce di recitare in un film tratto da Henry James, vive nella patria dei tabloid ma non li legge.

Trevor Jones, geniale compositore, cura la colonna sonora che è piena di hit: da Ronan Keating che canta il tema principale “When You Say Nothing at All” a “How Can You Mend a Broken Heart” di Al Green fino alla romantica “She” nella versione di Elvis Costello.

Il quartiere che incornicia tutta la storia, un tempo malfamato slum popolato da afro-caraibici, dagli anni ’60 ospita il famoso carnevale nell’ultimo week-end di agosto ed è molto popolare anche per il mercatino delle pulci di Portobello Street. I palazzi vittoriani di metà ottocento di Ladbroke e Norland sono stati riconvertiti in appartamenti e le facciate dai color pastello delle case rendono questo posto veramente unico.

Chi ama Londra avrà certamente riconosciuto il Pharmacy Restaurant and Bar, che ora ha cambiato nome, la via delle librerie specialistiche Blenheim Crescent, il public garden con le tipiche panche in legno, l’antico cinema Coronet, il lussuoso Hotel The Ritz, che invece si trova nel cuore della città su Piccadilly Avenue, il ristorante Nobu, e la Kenwood House per le riprese in costume. Gli interni sono stati girati negli Shepperton Studios.

Il film, nominato a tre Golden Globe, ha vinto molti premi in Uk tra cui il Bafta, ma soprattutto è stato premiato dal pubblico come campione di incassi, con ben 360 milioni di dollari all’attivo quando uscì nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. Ancora oggi i passaggi televisivi raccolgono sempre un grande bacino di telespettatori.

Paola Mattu Furci

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