Eco Del Cinema

Nonno Scatenato

Trama

  • Titolo Originale: Dirty Grandpa
  • Regia: Dan Mazer
  • Cast: Robert De Niro, Zac Efron, Anna Kendrick, Julianne Hough, Zoey Deutch, Aubrey Plaza, Dermot Mulroney, Adam Pally, Jason Mantzoukas, Henry Zebrowski, Jeffrey Bowyer-Chapman, Jake Picking, Michael Hudson, Mo Collins, Danny Glover, Eugenia Kuzmina, Catherine Dyer
  • Genere: Commedia, colore
  • Produzione: USA, 2016
  • Distribuzione: Eagle Pictures
  • Data di uscita: 13 Aprile 2016

Nonno scatenatoRobert De Niro è un ex generale militare da poco vedovo che ha deciso di godersi la vita per i pochi anni che gli restano; chiede quindi a Zac Efron, suo nipote, di accompagnarlo in uno strampalato viaggio in Florida alla ricerca di donne, alcool e quante più avventure possibile.

In “Nonno scatenato” Zac Efron è un giovane di nome Jason prossimo alle nozze ma che, per amore verso suo nonno, decide di salire in auto e mettersi in viaggio verso questa nuova avventura. Dapprima fortemente restio a cedere a divertimenti e sregolatezze di qualsiasi sorta, Jason – che da sempre vive un’esistenza molto ordinaria, ha un lavoro fisso ben pagato e sta per sposarsi con la ragazza che ama dai tempi del liceo – si lascerà coinvolgere dalla vitalità e dalla gioia di vivere del nonno interpretato dallo storico Robert De Niro, lasciandosi per una volta alle spalle tutte le responsabilità e vivendo così un viaggio senza freni all’insegna del divertimento.

Recensione

Nonno scatenato: Robert De Niro e Zac Efron, coppia volgare e scatenata

Nonno scatenato

“Nonno scatenato”, la nuova pellicola diretta da Dan Mazen, vede come protagonisti Robert De Niro e Zac Efron, nei rispettivi panni di nonno e nipote. Dick (De Niro) è un vedovo che, con un sotterfugio, coinvolge Jason (Efron), il giovane nipote avvocato, in un viaggio a Daytona. La motivazione della partenza si palesa immediatamente: il nonno, dopo anni di fedeltà coniugale, è determinato a vivere una vacanza all’insegna della trasgressione, tra feste e risse nei bar. I progetti di Dick mettono seriamente a rischio la carriera professionale e l’imminente matrimonio di Jason che, dopo aver trascorso numerose peripezie con il progenitore, ne uscirà profondamente trasformato.

“Nonno scatenato” è una commedia che tenta disperatamente di essere irriverente, politicamente scorretta e rivendica sin dall’inizio una volgarità che, si può ben affermare, è l’unico obiettivo raggiunto. Il risultato finale ottenuto è ben distante da quello sperato.

Ricalcando le gag tipiche della sit-com, la pellicola si basa su una comicità pesante e datata. La narrazione non segue una tesi precisa, non sembra voler lanciare alcun tipo di messaggio e non si rifà ad alcuna struttura logica dotata di senso: si limita solamente a provocare lo spettatore. L’unica cosa che riesce a procurare è lo stupore di chi osserva un attore del calibro di Robert De Niro bruciare in un’ora e mezza di film decenni di duro lavoro. Non stiamo facendo a De Niro una colpa: non è una novità che attori celebri, dopo aver raggiunto il nadir della propria carriera, si siano poi ritrovati a collaborare in progetti di bassa lega – Banderas sono decenni che dialoga con galline e brioche!
Viene comunque da chiedersi cosa possa aver spinto De Niro, Zac Efron ed Anna Kendrick a prender parte ad una commedia così grezza, totalmente priva di anche solo un’idea originale.

Nonno scatenato: Dan Mazer, John Philips e gli stereotipi

Il film è tutt’altro che divertente; l’idea dello sceneggiatore era forse quella di alternare momenti comici ad istanti di riflessione, ma le scene proposte sono talmente banali e scontate che sin dall’inizio si capisce dove vogliano andare a parare.

A dirigere “Nonno scatenato” è Dan Mazer, sceneggiatore di “Borat” e “Bruno”, mentre lo script è opera di John Philips, al lavoro anche per la stesura di “Babbo Bastardo 2”. Philips ha farcito la pellicola di battute sessiste, razziste e di poco gusto; il film non sembra rivolgersi ad un target preciso, anche perché pochi sono coloro che accetterebbero di rientrare nella categoria.

Nonno scatenato La prima parte della pellicola è dedicata alla costruzione di stereotipi: Dick – anche il doppio senso voluto non riesce a strappare un sorriso – è un signore anziano che non accetta di diventare vecchio; e fin qui non ci sarebbe nulla di male. Desideroso di vivere un’avventura, coinvolge il nipote Jason, giovane avvocato per bene, che fa tutto quanto gli venga detto/ordinato dalla propria famiglia e ragazza, Meredith. Jason non ha carattere ed è letteralmente succube della propria fidanzata che, più che essere tale, è una ‘caricatura’ machista e stereotipata della donna borghese che ambisce solamente a figurare all’interno della società – niente che non si sia già visto, insomma.
Nonno e nipote si mettono in viaggio a bordo della mini cooper rosa di Meredith e anche questa gag che dovrebbe apparire divertente non fa che peggiorare la situazione; e proprio durante il viaggio si apre il secondo atto della pellicola, incentrato sulla vita che, secondo Philips, i teenagers americani conducono durante le vacanze di primavera: due settimane all’insegna di alcool, droga e feste, il tutto condito da fisici mozzafiato fasciati in bikini striminziti. È risaputo che la popolazione americana della California non rientra negli standard di obesità del resto del Paese.

La situazione precipita del tutto in vista della conclusione: Jason e Dick scoprono di aver in comune molto più di quanto non credano, capiscono di poter imparare l’uno dall’altro e condividono momenti importanti in cui si rivelano dinnanzi ai loro occhi le verità più sconcertanti – tra queste, l’atroce scoperta da parte di Jason di non essere felice. Il tutto con il sottofondo di “Because you loved me” di Diana Warren.
Ciliegina sulla torta: il momento karaoke che vede Zac Efron tornare a calcare le scene con la medesima ‘bravura’ dei tempi di “High School Musical”.

Nonno scatenato: una pellicola che non osa essere sopra le righe

Altro problema di fondo che accompagna tutta l’opera riguarda la costruzione dei dialoghi, che non riescono a supportare una storia che fin da subito si mostra priva di coerenza e tenta di trovare una propria giustificazione nel finale che, più che dotare di un senso la narrazione, risulta stridente ed ipocrita.
Commedie di questo tipo, che si propongono al pubblico come brillanti e taglienti, necessitano di un’ironia affilata che non può scendere a compromessi e far uso di stereotipi banali; ciò che è mancato a tutto il film è stato il coraggio di portare avanti le proprie premesse, per quanto oscene fossero.

Angelica Tranelli

Trailer

Cast

[feature_slider type=”def” display=”specific” specific=”11145, 11228″ number_of_posts=”15″ autoplay=”yes” timeout=”5000″ cap=”yes” num_bullets=”yes” exc=”0″]

Articoli correlati

Condividi