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Noi Zagor – Recensione

A più di cinquant’anni dalla prima uscita del fumetto, il regista Riccardo Jacopino ci porta alla scoperta dell’universo di Zagor

Regia: Riccardo Jacopino – Genere: Documentario, colore, 70 minuti – produzione: Italia, 2013 – Distribuzione: Microcinema – Data di uscita: 22 ottobre 2013.

noi-zagor“Noi Zagor” non è certo uno di quei film che sfrutta a pieno la potenza della sala e forse qualcuno potrebbe dire che, essendo un documentario, sarebbe più adatto a canali televisivi come Discovery Channel. Sta di fatto però che, vuoi per l’abilità del regista vuoi per la passione degli uomini che ci porta a conoscere, questo lavoro sembra essere qualcosa di più di un semplice documentario.

Nonostante sia composta prevalentemente da interviste intervallate da vignette con colonna sonora monotematica, questa pellicola riesce comunque ad appassionare lo spettatore e fa pensare che un tributo a questi uomini del fumetto italiano d’eccellenza, tutto sommato, sia dovuto; inoltre, la loro, è una bella storia.

I protagonisti del film, ovvero il curatore di Zagor Moreno Burattini, assieme al suo team e alcuni tra i più fanatici zagoriani, sono tutti uomini a cui piace sognare, amanti del surreale e quindi innamorati di questo personaggio fantastico creato da Sergio Bonelli più di cinquant’anni fa.

Zagor, come viene spiegato in questo film, è un personaggio che può quasi tutto, perché nella sua creazione c’è una sorta di sincretismo fumettistico che gli ha attribuito il carisma di alcuni tra i maggiori eroi del fumetto e della letteratura, a partire da Tex e Dilan Dog per finire con Tarzan. Inoltre nel film si parla di Bonelli come di un instancabile esploratore, capace di trasferire tutta l’umanità acquisita nei suoi viaggi in questo personaggio che, come un Teseo sul Minotauro, si dimostra sempre compassionevole verso il nemico sconfitto.

Anche se in Zagor si trovano elementi provenienti da diverse realtà fumettistiche, gli autori intervistati nel film ci tengono sempre a precisare che, il tutto è più dell’insieme delle parti e che il re di Darkwood possiede una sua unicità. Unicità che, come è riuscito a raccontare Jacopino, è dimostrata dal successo del quale Zagor ha goduto a partire dalla sua creazione sino a oggi per oltre un cinquantennio sia in Italia che all’estero. Il regista infatti oltre ai creatori, ha voluto incontrare anche quella che può definirsi una “comunità zagoriana”, mettendosi in contatto con le storie e i sentimenti di collezionisti e appassionati verso i quali , tra l’altro, i creatori stessi si dimostrano molto affettuosi.

Nel film sono presenti le scene che raccontano le giornate di incontro tra la redazione e i fan, oltre all’esperienza avuta dall’ideatore grafico Gallieno Ferri in Turchia dove è stato accolto come una grande celebrità.

Claudio Di Paola

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