Eco Del Cinema

Nobody Owns Me – Recensione

Presentato nella sezione indipendente del Festival Internazionale del Film di Roma “Alice nella città” lo svedese “Nobody owns me” è un film davvero commovente che narra la storia di una piccola bimba abbandonata dalla madre e costretta a prendersi cura del padre alcolizzato

(Mig äger ingen) Regia: Kjell-Åke Andersson – Cast: Mikael Persbrandt, Ida Engvoll, Saga Samuelsson – Genere: Drammatico, colore, 110 minuti – Produzione: Svezia, 2013.

nobody-owns-me

La vita della piccola Lisa è sconvolta il giorno in cui la madre va via di casa, lasciandola da sola con il padre alcolizzato. Tra i due le cose all’inizio non vanno bene. Il padre non sa prendersi cura di lei, non cucina, non pulisce, non sa nemmeno dove sia l’asilo che lei frequenta. La porta con lui in fabbrica o la lascia davanti alla scuola da sola e al buio prima dell’apertura.

Una volta passato lo shock iniziale, entrambi si abituano l’uno all’altra imparando a conoscersi e a diventare migliori amici. Ma le cose sono destinate a peggiorare e ad arrivare a un punto di rottura forse insanabile.

“Nobody Owns Me” è una bella storia svedese che indaga con dolcezza l’animo della piccola Lisa mostrandoci la sua enorme tristezza nonché incomprensione delle motivazioni che hanno portato la madre ad abbandonarla. Cerca in tutti i modi di aiutare il padre e di giustificarlo come può dopo tutte le sue lunghe sbornie. Ma la piccolina è costretta a crescere velocemente e ben presto capisce di non voler affatto seguire la via dell’autodistruzione intrapresa dal padre.

Una pellicola convincente di cui l’unica pecca è il ritmo troppo lento che può finire per annoiare.

Domenica Quartuccio

Nobody Owns Me – Recensione

Articoli correlati

Condividi