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My One and Only – Recensione

Renèe Zellweger nei panni di una donna insoddisfatta, in un road movie agrodolce in perfetto stile americano

Regia: Richard Loncraine – Cast: Kevin Bacon, Renée Zellweger, Nick Stahl, Chris Noth, Logan Lerman, Eric McCormack, Steven Weber, Robin Weigert, Mark Rendall, J.C. MacKenzie, Molly C. Quinn, Maury Ginsberg, Dan John Miller – Genere: Commedia, colore, 108 minuti – Produzione: USA, 2009.

myoneandonlyA New York una svampita moglie va via di casa portando con sé i suoi due figli, dopo avere scoperto il maritino in felice compagnia. E dire che lui, musicista è diventato famoso grazie alla canzone “My one and only”! Acquistata al volo una splendida decappottabile azzurra, Ann/Renèe si imbarca con il saggio George e l’efebico Robbie in una sorta di Road movie per gli States alla ricerca di un nuovo marito ricco per lei ed i suoi non più pargoli.

Sulla strada incontrerà, e non per caso, una serie di vecchi corteggiatori, da uno in bancarotta che da lei vuole solo soldi ad un militare border line. Chilometro dopo chilometro è sempre più chiaro che il progetto non va a buon fine. Alla povera Ann si cominciano a vedere i segni del tempo, che prima erano quasi inesistenti. Dalla commedia si devia verso toni meno lievi. Dopo una notte in guardina perché confusa con una prostituta, la nostra eroina viene salvata dall’unico uomo, che però è giovane e povero, che oltre ai figli sembra veramente interessato lei.

Il ritorno dalla sorella a Sant Louis tra alti e bassi sembra il colpo di coda dell’ex svampita. In realtà, è il luogo delle verità scomode che fino ad allora erano rimaste nascoste. Eppure, quella che era all’inizio una biondina insopportabile è diventata sempre più forte e anche l’ex marito sciupafemmine si rivela molto meno fatuo di quel che sembra.

È un film americano senza però happy end, agrodolce come la vita di tutti i giorni. I sentimenti, quelli veri non possono essere né neri né bianchi ma più sfumati e alla fine prima o poi si deve crescere o per lo meno provarci. L’ex Bridget Jones acquista sempre più spessore fotogramma dopo fotogramma. Kevin Bacon è il marito che s’accorge troppo tardi di quello che ha perso.

La voce narrante della storia, è forse anche la coscienza, è quella di George, a tratti quasi antipatico. In sintesi, una pellicola sull’american dream leggero ma non troppo.

Ivana Faranda

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