Eco Del Cinema

Multiplex – Recensione

Mediocre rappresentazione di paura nelle sale di un grande cinema

Regia: Stefano Calvagna – Cast: Francesca Romana Verzaro, Tiziano Mariani, Laura Adriani, Jacopo Troiani, Lavinia Guglielman – Genere: Thriller, colore, 90 minuti – Produzione: Italia, 2013 – Distribuzione: Poker Entertainment – Data di uscita: 27 giugno 2013.

multiplex

Forse non basta scegliere degli attori bellocci, scrivere una sceneggiatura decente e ambientare il tutto in una location intrigante per chiamare film quello che ne viene fuori. Anzi thriller.

È quello che ha fatto Stefano Calvagna nel suo “Multiplex”, un girato di 84 minuti, tutto all’interno di un grande multisala in cui sei ragazzi, per gioco, decidono di rimanere fuori l’orario di chiusura. Una partita a nascondino in cui ci scappa il morto, anzi facciamo quattro.

L’idea non era male. Scrivere un soggetto pensato per essere girato in un unico spazio, per di più quello di un grandissimo cinema, che fa pensare subito ad un certo tipo di metalinguaggio, e creare una caccia spietata in un luogo che da apparentemente grande diventa in un attimo claustrofobico, avrebbe potuto portare a qualcosa di interessante e originale.

Il potenziale però è stato appiattito, prima di tutto da una recitazione poco convincente e per niente credibile, in secondo luogo da una fotografia che stanca gli occhi e in ultimo da una regia che non dimostra neanche il minimo sforzo di fantasia.

Fin dalle primissime scene in cui si vedono gli attori protagonisti, sei ragazzi come tanti che decidono di passare la loro serata vedendo un film horror, lo spettatore non viene catturato da nessun particolare: i dialoghi, banali e inconsistenti, ammazzano qualunque curiosità.

La luce bluastra del multisala avvolge in un noioso torpore e nemmeno le scene d’azione e di inseguimento, che in un thriller sono il sale, riescono a carpire più di tanto l’interesse di chi è seduto dall’altra parte.

La trama risulta abbastanza scontata dopo la prima mezzora e i particolari tra le prime scene degli inseguimenti e l’ultima quando avviene il disvelamento finale sembrano prese di tempo prive di senso.La pellicola annoia, a tratti scappa un sorriso per il grottesco che ne emerge e per i tempi della recitazione inesistenti e mai azzeccati da nessuno degli attori.

Qualche spavento qua e là, ma in generale il film non cattura la giusta attenzione e i personaggi rimangono vuoti, privi di spessore e non restituiscono emozioni al pubblico.

Come dietro a un grande balletto si deve vedere solo l’eleganza dei movimenti e non la fatica che c’è dietro ognuno di essi, così nella recitazione, dietro uno spettacolo, dietro a un film, lo spettatore deve poter vedere la bellezza. Dietro questo film si legge lo sforzo, per giunta non premiato da un grande risultato.

Paola Rulli

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