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Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie – Recensione

Un magico giocattolaio interpretato da Dustin Hoffman affida la gestione del suo negozio di meraviglie a una ragazza e a un bambino, spingendoli a riscoprire un po’ fiducia in loro stessi

(Mr. Magorium’s Wonder Emporium) Regia: Zach Helm – Cast: Dustin Hoffman, Natalie Portman, Jason Bateman, Zach Mills, Ted Ludzik, Madalena Brancatella, Paula Boudreau, Mike Realba, Steve Whitmire, Liam Powley-Webster, Marcia Bennett, Oliver Masuda, Samantha Harvey, Jesse Bostick, Isaac Durnford – Genere: Commedia, colore, 96 minuti – Produzione: USA, 2007 – Distribuzione: Moviemax – Data uscita: 25 gennaio 2008.

mrmagoriumelabottegadellemeraviglieLa Bottega delle Meraviglie di Mr. Magorium non è un negozio di giocattoli come tutti gli altri, e Mr. Magorium stesso non è un giocattolaio qualsiasi. In primis per la sua età: 243 anni. Simpatico, ciarliero, gestisce da circa 112 anni il suo negozio dove i giocattoli sono…magici! Letteralmente. Con lui lavora Molly Mahoney, una dolcissima ragazza di 23 anni che fa da figlia putativa all’attempato giocattolaio dai capelli ritti in testa e le sopracciglia a cespuglio.

Quando Mr. Magorium, alla sua tenera età, ha deciso di partire, e lasciare la sua attività in gestione a Molly e al piccolo Eric, un bambino che in loro ha trovato i primi veri amici della sua vita, la bottega, dotata di anima propria, non vuole arrendersi alla sua partenza senza ritorno e si rifiuta di collaborare, perdendo tutta la sua magia. Toccherà ad Eric e ad Henry, il “contante” (sillogismo che riunisce i concetti di contabile e mutante) assunto da Magorium per sistemare le questioni legate al suo testamento, aiutare Mahoney a trovare la fiducia in se stessa, quella fiducia che le sarà necessaria a far tornare la magia nella Bottega delle Meraviglie.

 Dustin Hoffman e Natalie Portman sono i protagonisti di questa divertente commedia diretta da Zach Helm. Dev’essere stato non solo piacevole ma davvero divertente per regista ed attori rapportarsi ad una storia adatta a grandi e piccoli, il cui messaggio non è, come spesso accade, nascosto dietro ad allegorie più o meno spicce, ma arriva allo spettatore in maniera diretta, attraverso le parole dei protagonisti stessi.

È lo stesso Henry (Jason Bateman) a svelare quale sia il vero significato della storia al cui centro si trovano Magorium e Mahoney: per realizzare i propri sogni, è necessario avere fiducia in se stessi. Solo così è possibile vivere di magia. La rivelazione del film è il piccolo Zach Mills (Eric), giovanissimo ma già dotato di capacità interpretative che vanno oltre la recitazione. Per capire i pensieri e i sentimenti del piccolo Eric, infatti, basterebbe osservare la mimica facciale di Zach Mills, che mostra una familiarità con il set cinematografico da attore consumato”. L’aspetto del lungometraggio che colpisce di più è l’uso dei colori.

La bottega dalle pareti rosso fuoco è piena di tinte in tutte le loro sfumature, assistere all’apertura del negozio di giocattoli è come assistere all’esplosione di una serie di fuochi d’artificio che squarciano il cielo in una notte senza stelle. Ma non è solamente un fattore scenografico: i colori rappresentano gli stati d’animo dei protagonisti, ed in particolare della giovane Mahoney. Fin quando Magorium è con lei, e con i giocattoli, tutto è colorato e pieno di vita. Salvo poi assumere una sinistra tonalità in seppia al momento dell’abbandono del magico bottegaio, che permane fin quando un bambino, capitato nel negozio per caso, accetta la magia del mitico negozio e ridona colore, anche se solo in parte, ad uno dei giochi che rischia di giacere abbandonato nel negozio.

È la ritrovata fiducia in se stessa e nella magia che ridona colore non soltanto al negozio ed a tutti i giochi che vi sono contenuti, ma anche all’anima dei tre protagonisti che finalmente scoprono quale fosse il messaggio che Magorium voleva lasciare loro.

Daria Ciotti

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