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Mommy – Recensione

Una storia brutale di amore incondizionato firmata da un regista dal tocco geniale che non delude

Regia di: Xavier Dolan – Cast: Anne Dorval, Antoine-Olivier Pilon, Suzanne Clément – Genere: Drammatico, colore, 140 minuti – Produzione: Francia, Canada, 2014 – Distribuzione: Good Films – Data di uscita: 4 dicembre 2014.

mommy-locandinaUn’esuberante giovane vedova, madre di un ragazzo, si vede costretta a prendere in custodia a tempo pieno suo figlio, un turbolento quindicenne affetto dalla sindrome da deficit di attenzione. Mentre I due cercano di far quadrare i conti, scontrandosi e discutendo, Kyla, l’originale, nuova ragazza del quartiere, offre loro il suo aiuto. Assieme, troveranno un diverso equilibrio in un cammino verso la speranza.

Xavier Dolan, al suo quinto lungometraggio, arriva finalmente in Italia con “Mommy”, vincitore del Premio alla Giuria al Festival di Cannes, con il quale si conferma uno dei più talentuosi e dotati registi del momento. Chi lo segue da tempo, infatti, ritroverà all’interno della pellicola tutti i tratti che caratterizzano il suo cinema, dalla forte tematica del rapporto madre-figlio, all’abile e sofisticato lavoro di regia, alla cura per i dettagli e la puntuale scelta musicale.

Il regista torna per la seconda volta a concentrare il suo sguardo sulla figura materna, affrontata, però, in maniera molto diversa dal più istintivo e spietato “J’ai Tué ma Mère”, ambientando la storia in un quartiere popolare e puntando l’accento sul coraggio e la caparbietà di una madre pronta a lottare contro tutto per amore del figlio. Attraverso sapienti inquadrature, lo spettatore viene condotto nel pieno della realistica vita di Die e Steve, fatta di urla, incomprensioni, offese, violente crisi ma anche e soprattutto di amore, un amore incontrollabile e difficile da limitare, che investe in pieno i personaggi con la sua intensa carica.

Il minuzioso lavoro di regia e di cura dell’immagine, girata in formato 1:1, creando un punto di vista che incornicia e esalta i volti in primo piano, è, come nei precedenti film di Dolan, attentamente supportato dalla scelta musicale, che questa volta assume un significato diverso legandosi, per genere e modalità, intrinsecamente e diegeticamente al mondo dei suoi personaggi, come nella splendida e suggestiva scena del karaoke in cui “Vivo per lei” diventa una dichiarazione d’amore che esplode in tutta la sua violenza rivelando un malessere provocato da una sensibilità fuori dal normale. Dello stesso tono le altre scene in cui musica e immagini si fondono in un perfetto tutt’uno allargando, metaforicamente (e anche letteralmente in una riuscitissima sequenza), il punto di vista dello spettatore.

La precisione visiva si affianca, inoltre, alle intense interpretazioni delle due attrici protagoniste, Anne Dorval, già madre in “J’ai Tué ma Mère” e Suzanne Clément, entrambe presenze fedeli nelle opere del giovane cineasta. Una prova attoriale sorprendente è quella di Antoine-Olivier Pilon, che gestisce con straordinaria intensità un ruolo non facile esaltandone vitalità e dilaniazioni.

“Mommy” è un film di alto livello da non perdere perché regala delle emozioni rare nutrendo gli affamati di cinema e offrendo una via di fuga ai ricercatori d’evasione, con una storia intima e toccante, con cui Xavier Dolan non mancherà di conquistare appieno anche il pubblico italiano.

Miriam Reale

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