Eco Del Cinema

Milleunanotte – Recensione

Un profondo spaccato nella vita carceraria italiana

Regia: Marco Santarelli – Genere: Documentario, colore, 82 minuti – Produzione: Italia, 2012.

milleunanotte“Milleunanotte” è un documentario girato da Marco Santarelli nel Penitenziario Dozza di Bologna: seguendo gli iter burocratici necessari per richiedere rapporti con l’esterno (telefonate, colloqui con avvocati, familiari, psicologi, ecc), il regista porta sullo schermo la quotidianità dei carcerati.

Mille ed uno sono le notti trascorse in carcere da una donna nel momento in cui scrive una lettera al suo amato: un titolo dunque che colpisce nel segno l’essenza di questo film, molto personale dall’inizio alla fine.

Un interessantissimo spaccato sulla vita nei carceri italiani quello di Santarelli che, pur basandosi su storie di singoli e cercando di far nascere nello spettatore una sorta di empatia, riesce a presentarsi come lavoro obiettivo. “Milleunanotte” non denuncia e non critica, ma anzi mostra ed informa. Certo, vengono rappresentate molte situazioni di degrado e sofferenza, ma non ci si sofferma mai su di esse più del dovuto, non si enfatizza né esagera: esse ci sono perché sono una parte molto importante e presente nella realtà dei nostri penitenziari.

Le scene girate nelle sei settimane concesse dal Penitenziario di Bologna sono di forte impatto visivo ed umano, di ben minore bellezza sono invece le scene finali, girate in esterna che, nonostante gli splendidi paesaggi montani, appaiono fuori luogo nel viaggio buio e claustrofobico tra le celle della prigione.

Un documentario in sostanza educativo ed interessante che riapre, dopo “Cesare deve morire” dei fratelli Taviani, il tema di grande discussione ed attualità che è la vita nelle nostre carceri.

Corinna Spirito

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