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Malèna – Recensione

La bellissima Monica Bellucci nei panni dell’ammaliatrice Malèna, sullo sfondo di una Sicilia all’epoca della Seconda Guerra Mondiale

Regia: Giuseppe Tornatore – Cast: Monica Bellucci, Luciano Federico, Giuseppe Sulfaro, Gilberto Idonea, Gaetano Aronica, Pietro Notarianni, Angelo Pellegrino, Claudia Muzii, Lucia Sardo, Paola Pace, Ornella Giusto, Enzo Ina, Matilde Piana, Gabriella Di Luzio, Pippo Provvidenti, Maria Terranova, Marcello Catalano, Elisa Morucci, Domenico Gennaro, Vitalba Andrea, Turi Killer, Fausto Siddi – Genere: Drammatico, colore, 115 minuti – Produzione: Italia, 2000 – Distribuzione: Medusa – Data di uscita: 27 ottobre 2000.

malènaNella Sicilia della Seconda Guerra Mondiale, in un piccolo e bigotto paesino di provincia un ragazzino di 13 anni si innamora della bellissima Malèna, femme fatale, che vive sotto lo sguardo pettegolo di tutti. Ecco la trama di questa pellicola del 2000 di Giuseppe Tornatore con Monica Bellucci, racconto che vuole essere forzatamente una visione di come sono considerate tutte le donne affascinanti, che non hanno un uomo a proteggerle.

La narrazione è infatti affidata allo sguardo innamorato di Renato, che non conosce nulla del sesso, ma che, come tutti gli uomini della città, è fatalmente attratto dalla sensualissima Malèna, nel cui nome si coglie già il destino della donna: è il male, ma è anche una Maddalena, vittima dell’ignoranza. Mentre Malèna ha una parabola ascendente, Renato vedendo la donna passa da bambino ad uomo, raccontando la vicenda con i suoi occhi da innamorato, edulcorando la donna anche nei momenti in cui si deve prostituire per necessità.

Il film forse non emoziona tanto come richiederebbe la storia che Tornatore pretende di narrare e spicca il volo solamente nelle parti visionarie e (forse involontariamente) comiche. Stupende le ambientazioni, con alcuni degli scenari più belli che si possono ammirare in Sicilia, intrecciate alla fantastica fotografia di Lajos Koltai, degne compagne di questo film. Le musiche sono un altro elemento che contraddistingue questo lavoro. Scritte dal Premio Oscar Ennio Morricone, figlie della passione di un adolescente (Renato) che prova per la prima volta l’autoerotismo sulla canzonetta “Ma l’amore no”. Da vedere (almeno una volta!).

Salvatore Buellis

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