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Maixabel: la recensione sul thriller dramma che riflette su terrorismo e coscienza

Del 2021 Maixabel approda anche in Italia con due anni di ritardo, col titolo “Una donna chiamata Maixabel”, piuttosto in sordina tra le programmazioni estive del caldo luglio.

Di cosa tratta e quanto merita attenzione questo thriller dramma spagnolo? Lo scopriamo nella recensione.

Maixabel: la recensione sul thriller dramma che riflette su terrorismo e coscienza

Indice

Maixabel – tutte le informazioni

Trama

Il giorno 29 luglio del 2000 Juan María Jaúregui, ex Governatore civile di Guipuzkoa, viene assassinato a Tolosa, sparato alla nuca, da un commando dell’ETA composto da tre persone.

I colpevoli sono catturati e condannati nel 2004 a 39 anni di carcere. Nel 2014 uno di loro, Ibon Etxezarreta, chiederà di incontrarne la vedova, Maixabel Lasa, la quale dal 2001 era stata nominata direttrice della Oficina de Atención a las Víctimas del Terrorismo dal governo basco.

Crediti

  • Titolo originale: Maixabel
  • Regia: Icìar Bollaìn
  • Cast: Bianca Portillo, Luis Tosar, Maria Cerezuela, Urko Olazabal
  • Genere: Dramma thriller
  • Durata: 115 min.
  • Produzione: Spagna, 2021
  • Distribuzione: Movies Inspired

Crediti

Con una partenza fulminea che ci porta nell’orrore e subito conseguentemente nel dolore di chi ha subito una perdita famigliare, questo algido ed elegante dramma indaga sulle pieghe (e sulla piaga) del terrorismo militante e sulla coscienza umana, quella di chi è vittima e di chi è carnefice.

Si impronta sul confronto, che si svilupperà nella parte finale del film, tra uno dei colpevoli (un ottimo Luis Tosar) e la vedova Maixabel, questo dramma che riflette sulla consapevolezza e la maturazione dei propri errori (nel caso dei carnefici) e dei propri dolori (nel caso della vittima).

Con la violenza non si ottiene assolutamente nulla, quello che devi fare è fare le cose in un altro modo, con pedagogia, ascoltando il prossimo e risolvendo i problemi che abbiamo quotidianamente, usando soprattutto la parola.

Queste sono le parole della stessa Maixabel, che riassumono in maniera essenziale il concetto retorico del film in questione.

E che ci portano, via via a smussare i toni del thriller che aleggiano in tutti i primi 15 – 20 minuti di racconto, approdando sempre più verso un film parlato, forse anche verboso, destinato a reggersi sul confronto e non sullo scontro, a virare sulla consapevolezza del perdono e non sulla vendetta.

Un film che usa fare i conti con la cronaca che nel frattempo si è fatta storia, Una donna chiamata Maixabel, che un po’ come accadeva in Madres paralelas di Pedro Almodovar, interroga i fantasmi di una nazione quasi spaventata a fare i conti con il proprio passato e forse abituata a scansare ciò che di perturbante persiste nella memoria del sangue.

Giudizio conclusivo

Semplice rispondere alla domanda se il film di Bollain meriti un giudizio positivo o meno, se sia una visione da approcciare con interesse (e attenzione) o meno. La risposta è indubbiamente “sì”.

In definitiva, questo Maixabel è un film decisamente ben realizzato ed interpretato, ma al contempo anche un po’ “estraneo” per chi è fuori dal contesto spagnolo (nel quale affonda le radici politiche e sociali dei primi anni duemila) e sicuramente un po’ rallentato nella sua parte centrale da qualche verbosità di troppo.

Ma è una pellicola che senza dubbio merita una visione, per chi cerca un dramma che si muove tra le maglie della coscienza umana che esplora le conseguenze della violenza sull’essere umano.

Un film ben scritto che ci porta in un film profondamente politico e, al contempo, profondamente umano avendo una validissima sensibilità per leggere tutti i mutamenti e anche gli slittamenti del pensiero in ognuna delle persone coinvolte. Perché la principale qualità del film è quella di parlarci di persone e non di personaggi.

Maixabel, in tal senso è un dramma tangibile, poco cinematografico e molto umano, pertanto già meritevole della giusta attenzione. Un plauso anche ai due interpreti principali, ottimamente in parte.

Trailer

Di seguito il trailer di Maixabel, approdato nelle sale cinematografiche italiane da luglio 2023, col titolo Una donna chiamata Maixabel, tratto da una storia vera.

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David M. Scortese

David M. Scortese

Appassionato di cinema fin dall'adolescenza, studia recitazione teatrale e cinematografica, è attivo in teatro e in opere audiovisive, cortometraggi e prodotti per il web.

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