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Lussuria – Seduzione e tradimento – Recensione

Sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale, Ang Lee porta sullo schermo una passione travolgente e pericolosa  

(Se, jie) Regia: Ang Lee – Cast: Tony Leung, Wei Tang, Joan Chen, Lee-Hom Wang, Chung Hua Tou, Chih-ying Chu, Ying-hsien Kao, Yue-Lin Ko, Johnson Yuen, Kar Lok Chin, Su Yan, Caifei He, Ruhui Song, Anupam Kher, Liu Jie – Genere: Drammatico, colore, 156 minuti – Produzione: Cina, USA, 2007 – Distribuzione: Bim – Data di uscita: 4 gennaio 2008.

lussuriaDurante la Seconda Guerra Mondiale tra Hong Kong e Shangai, una giovane e avvenente donna decide di aiutare i patrioti seducendo uno spietato collaborazionista giapponese. Dal pluripremiato regista Ang Lee, “Lussuria – Seduzione e tradimento”, presentato nel 2007 alla 64esima Mostra del Cinema di Venezia, è una pellicola che ha al suo centro l’amore e tutte le sue sfumature, soprattutto quelle più vicine all’erotismo.

Il gioco tra Mr. Yee, il potente collaborazionista giapponese, e la giovane ragazza cinese Wong Chia Chi si trasforma in una passione troppo pericolosa ed ingestibile. Tratto dall’omonimo racconto della splendida scrittrice cinese Eileen Chang, con questo lavoro ci si addentra nel Secondo Conflitto Mondiale e in particolare sul fronte orientale. Certo è che più che i duelli navali, di trincea o aerei, ad Ang Lee interessano gli irrefrenabili istinti passionali che da millenni spingono il genere umano ad andare avanti.

L’amore, in questo drammone, è il piatto principale della narrazione; l’amore del resto è l’unico motivo che ci spinge a giustificare la timida studentessa universitaria, che per oltre tre ore compie immondi crimini. Il patriottismo poi è forse il degno contorno per “Lussuria – Seduzione e tradimento”, un altro grande tema universale che era necessario inserire nella pellicola.

Ang Lee, ben lontano dal romanticismo di “Brokeback Mountain”, non dà certamente la sua più felice prova registica. Come sempre il regista cinese pone molta attenzione e grande cura alla scenografia, in cui fa muovere i suoi personaggi. Tra le cose da salvare la bellissima la colonna sonora, che aiuta a sottolineare i momenti più intensi; mentre un po’ sottotono la sceneggiatura che manca delle motivazioni scatenanti che spingono i protagonisti ad agire. Ad aiutare però Ang Lee, nella riuscita di questo film, ci pensano gli attori; uno su tutto il Clarke Gable d’Oriente, il meraviglioso Tony Leung, come sempre all’altezza di qualsiasi recitazione.

Fabiana Girelli

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