Eco Del Cinema

L’uomo dell’anno – Recensione

Condanna politica del regista Barry Levinson al sistema del sensazionalismo che regola le elezioni americane e soppianta il criterio dell’eleggibilità per competenza

(Man of the Year) Regia: Barry Levinson – Cast: Robin Williams, Christopher Walken, Laura Linney, Lewis Black, Jeff Goldblum – Genere: Commedia, colore, 115 minuti – Produzione: USA, 2006 – Distribuzione: Medusa – Data di uscita: 11 maggio 2007.

uomodellannoIspirato ancora una volta dalla politica e dall’attualità, il regista premio Oscar Barry Levinson (“Rain Man”, “Good Morning Vietnam”, “Sesso e potere”) fa riflettere e intrattiene piacevolmente con una nuova commedia da lui scritta e diretta con ironia graffiante.

Partendo dal famoso flop delle macchine elettroniche che ha sconvolto le elezioni del 2004 in USA, “L’uomo dell’anno” racconta la storia di Tom Dobbs che da uomo di spettacolo si trasforma accidentalmente in politico prima, e in presidente degli Stati Uniti subito dopo. Il sogno americano prende corpo: tutti possono fare tutto; ma lo sconcertante rovescio della medaglia è che il più delle volte la società in cui viviamo si sofferma sulla superficie della realtà, senza coglierne la profondità.

La conseguenza più disastrosa di questo atteggiamento è che non viene più richiesta una preparazione adeguata affinché determinati ruoli possano essere ricoperti. Ciò che maggiormente attrae è una buona dose di sensazionalismo. A partire da ciò i telespettatori si trasformano in potenziali elettori, le cui richieste giustificano l’inefficienza di politici che si riducono a showmen.

La denuncia di Levinson pone dunque l’accento su una realtà che non rimane circoscritta a un paese determinato, ma che potrebbe anche essere tranquillamente applicata al nostro. Non è un caso se in una battuta del film Tom Dobbs da poco eletto, dichiara ironicamente che il governo italiano ha un parlamento così eterogeneo da aver accolto al proprio interno una pornostar. Ultimo, ma non meno importante l’invito di Levinson a rinnovare il panorama politico, sottolineando la responsabilità dell’elettore nelle scelte che compie.

Perfetto per il ruolo l’umorismo tagliente di Robin Williams, dotato anche di un’ottima performance fisica, affiancato dal sempre grande Christopher Walken e dalla preparatissima Eleanor Green.

Laura Calvo

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