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L’ultimo terrestre – Recensione

Acclamato a Venezia il terzo film in concorso italiano “L’ultimo terrestre”, opera prima dell’autore di fumetti Gipi, che firma la sua regia come Gian Alfonso Pacinotti

Regia: Gian Alfonso Pacinotti – Cast: Gabriele Spinelli, Anna Bellato, Teco Celio, Stefano Scherini, Roberto Herlitzka, Paolo Mazzarelli, Luca Marinelli, Sara Rosa Losilla, Vincenzo Illiano, Ermanna Montanari – Genere: Fantascienza, colore, 100 minuti – Produzione: Italia, 2011 –Distribuzione: Fandango – Data di uscita: 9 settembre 2011.

lultimo-terrestreGli alieni stanno arrivando tra noi. Ne parla la radio con la conversazione surreale di Giuseppe Cruciani, conduttore della trasmissione radiofonica “La zanzara”, come Orson Welles ai suoi esordi nel 1938. Nel frattempo, tutto gira come sempre e un trentenne solitario cerca un contatto con una professionista del sesso.

Inizia così il film tratto dalla graphic novel di Giacomo Monti. Non è granché la vita del giovane Luca Bertacci, che lavora come cameriere in una sala Bingo. I suoi colleghi sono a dir poco squallidi e lui non ha mai avuto un amore. Il padre è un vecchio misogino abbandonato dalla moglie e la sua unica amica è il trans Roberta. In questo terribile quadro l’unica luce è Anna la vicina di casa, fidanzata con un tipo molto poco raccomandabile, spiata dal nostro eroe. E poi c’è la paura degli alieni e loro che stanno arrivando.

Dimenticate i grandi kolossal stile “Indipendence Day”, qui siamo più in territorio “Mars Attacks” di Tim Burton. E tutto è giocato con il tono dell’ironia. Tra l’altro siamo in Italia, anzi in Toscana, terra che ha dato i natali a Mario Monicelli. Qualsiasi cosa arrivi di nuovo può solo cambiare le cose in meglio. Sarà così per tutti, a cominciare dal vecchio padre che ritroverà un po’ di armonia con la sua aliena dai poteri miracolosi. Del resto, gli invasori sembrano capire il bene e il male più dei terrestri e dispensano i loro favori solo a chi se lo merita. E Luca è uno di loro, o solo una persona che ha bisogno di una piccola spinta per ripartire. E così sarà…

Il film di Pacinotti è solo in apparenza sugli extraterrestri. In realtà il vero tema è quello della solitudine che affligge gran parte dell’umanità contemporanea, ma con la freschezza e La leggerezza di una brezza estiva. Soffrono Luca, la sua amica Roberta e il vecchio padre tutti attorniati da persone orribili che affondano nell’orrore quotidiano come porci nel fango. E i grigi alieni dagli occhi enormi li guardano per studiarli.

La casa del protagonista è una perfetta metafora della sua vita e Luca è uno stralunato Gabriele Spinelli al suo primo film e da sempre amico del regista. Un debutto di prim’ordine. È grandioso il padre, che ha le fattezze e la maestria del grande attore teatrale Roberto Herlitza. Buona anche Anna Bellato, la bella vicina di Luca e il trans Roberta (Luca Marinelli). Recitano molta sopra le righe ma ci stanno tutti i “cattivi” del film. Spicca tra gli altri, il “Contattista” degli esseri di altri mondi nonché fidanzato di Anna. Lui è Walter Rasini ed è al centro della campagna virale www.esseridiluce.it, ispirata ironicamente a tanti centri di ufologia pseudo new age realmente esistenti.

Le riprese sono state fatte tra Pisa e Tirrenia e il film prodotto dalla Fandango, ha usufruito dei finanziamenti della Toscana Film Commission. “L’ultimo terrestre” in concorso a Venezia potrebbe essere stritolato dai tanti giganti che lo circondano oppure essere premiato per la sua freschezza e capacità di far pensare facendo sorridere lo spettatore.

E un applauso anche per la Fangango che non sbaglia mai nella scelta dei suoi autori.

Ivana Faranda

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