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Live! – Ascolti record al primo colpo – Recensione

Film dal taglio documentaristico sulla crudeltà e mancanza di moralità del meccanismo televisivo alla base dei reality show

(Live!) Regia: Bill Guttentag – Cast: Eva Mendes, David Krumholtz, Eric Lively, Katie Cassidy, Jeffrey Dean, Rob Borwn, Jay Hernandez, Monet Mazur, Andre Braugher – Genere: Thriller, colore, 96 minuti – Produzione: USA, 2008 – Distribuzione: Moviemax – Data di uscita: 6 marzo 2009.

liveascoltirecordalprimocolpoIl realizzatore di documentari vincitore dell’Academy Award Bill Guttentag porta il suo stile, unico ed incisivo, nel suo esordio nel cinema di fiction, firmando “Live! – Ascolti record al primo colpo”, un’affascinante satira che esamina le complessità del giudizio morale, della competizione e dei valori contemporanei dopo l’avvento di quel fenomeno culturale conosciuto come reality show.

Il film è incentrato sulla storia della dirigente televisiva Katy Courbet (Eva Mendes) che, ossessionata dagli indici di ascolto e dalla competizione con gli altri network sul terreno dei reality show, concepisce il reality più estremo mai pensato prima: il gioco della roulette russa in prima serata. Katy Courbet dovrà però lottare con determinazione per difendere il suo format, dovrà forzare le leggi e le interpretazioni della Costituzione, convincere gli inserzionisti pubblicitari e vincere le resistenze dei dirigenti del network, prima di riuscire a mandare il suo show in onda.

Finalmente nello studio di Live! si accendono le telecamere: tra centinaia di candidati che si sono presentati ai casting, sono stati selezionati sei concorrenti che per denaro, per fama o semplicemente per provare delle sensazioni forti sono disposti a rischiare la vita. Per cinque di loro ci sarà la ricchezza, per uno invece la morte in diretta TV. Il direttore della fotografia Kazmierski, pone in primis l’utilizzo della macchina a mano, connotando il film con toni documentaristici che si avvicinano all’idea di immediatezza e di reale, tipico proprio dei reality show.

L’universo documentaristico ha il pregio di catturare il disordine e il caos che vige dietro le quinte di un programma televisivo. Ciò che sta dietro lustrini e paillettes della diretta viene spiato dall’obiettivo della macchina a mano, inesorabile nel non filtrare ciò di cui si “ciba”. Se il presupposto del “gioco” è quello del processo di eliminazione di uno dei concorrenti, altrettanto rilevante è l’ossessione della notorietà e del senso di sfida degli stessi partecipanti. Ma chi sono i veri colpevoli? Gli autori del programma, che antepongono l’etica a standard qualitativamente bassi, o gli stessi concorrenti? O forse è proprio quell’organismo non facilmente identificabile, che è il pubblico, il vero artefice del successo di show di questo tipo?

L’idea del godimento di fronte ad esecuzioni pubbliche non è una proiezione della cultura odierna. Basti pensare ai giochi dei gladiatori al Colosseo, o alle esecuzioni con la ghigliottina durante la Rivoluzione Francese. Ma possiamo ancora oggi “divertirci”, da vojeur quali siamo, nel guardare chi tenta di sopravvivere ad un gioco così perverso? In questo film siamo lontani dai sentimenti di ansia e inquietudine che ci colpiscono quando guardiamo lo stesso “gioco”, nella scena topica de “Il Cacciatore”, ma “Live!” ci pone in maniera satirica di fronte ad una realtà che speriamo non sia mai possibile. Speriamo…

Serena Guidoni

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