Eco Del Cinema

Lezioni d’amore – Recensione

Una travolgente passione tra un professore lascivo e una giovane e seducente ventenne

(Elegy) Regia: Isabel Coixet – Cast: Penelope Cruz, Ben Kingsley, Dennis Hopper, Patricia Clarkson, Peter Sarsgaard, Deborah Harry – Genere: Drammatico, colore, 106 minuti – Produzione: USA, 2008 – Distribuzione: 01 Distribution – Data di uscita: 30 aprile 2009.

lezioni-d-amoreQuesta pellicola firmata dalla giovane regista Isabel Coixet (“La mia vita senza di me”, “La vita segreta delle parole”) è tratto dal romanzo di Philip Roth “L’animale morente” e narra l’appassionata storia d’amore tra un ultracinquantenne professore universitario, dedito ad avventure amorose puramente sessuali, senza alcun legame affettivo, e una giovane donna poco più che ventenne, la cui bellezza è tale da affascinare e scuotere profondamente l’uomo. Tra i due si crea un forte legame che finirà per trasformarsi da una semplice attrazione fisica ad un’indimenticabile storia d’amore.

Il film si sviluppa in crescendo, analizzando di volta in volta temi importanti che inducono lo spettatore a riflessioni profonde: inizialmente c’è la fase dell’innamoramento, raccontata in maniera comica e ironica, ma allo stesso tempo raffinata, in cui David Kepesh (Ben Kingsley) esalta la bellezza di Consuela (Penelope Cruz), considerando il suo corpo come un’opera d’arte; segue quella della gelosia e della possessione che porta l’uomo ad un comportamento maniacale nei confronti della donna; la grande differenza d’età e l’incalzante passare degli anni rendono il professore insicuro a tal punto da rovinare un bellissimo rapporto; dulcis in fundo c’è il tema della malattia e della morte, imprevedibile e irrimediabile, tuttavia l’unica in grado di far aprire gli occhi agli uomini e fargli capire l’importanza della vita, di ogni singolo momento della propria esistenza.

Il film non è per nulla banale e attira lo spettatore in una vorticosa mescolanza di emozioni. Il finale a sorpresa non è poi così scontato anche se è un espediente che nella storia del cinema si è incontrato in maniera abbastanza frequente.

Silvia Caputi

Articoli correlati

Condividi