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Lettere da Berlino

Recensione

Lettere da Berlino – Recensione: La resistenza  anti-nazista delle persone comuni raccontata dalle cartoline di Berlino

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Berlino, 1940. Otto e Anna Quangel sono una coppia appartenente alla classe operaia, a cui viene data la notizia della morte in guerra del loro unico figlio. La disperazione si trasforma in resistenza: i due decidono di dar vita ad una campagna contro Hitler distribuendo cartoline anti-naziste lungo le strade e nei palazzi di Berlino.

Il regista svizzero Vincent si assume una pesante responsabilità portando sul grande schermo il bestseller di Hans Fallanda “Ognuno muore da solo”, definito da Primo Levi “il più grande libro mai scritto sulla resistenza al nazismo”. Basato su una storia vera, l’epica lotta tra le persone comuni e la dittatura si inserisce nel dramma storico dei terribili anni del regime hitleriano. Il racconto racchiude in sé un’intensità straordinaria, fondata sulla spiegazione di come anche gli individui più umili possano trasformarsi in un efficiente meccanismo di protesta, ribellione e dissenso.

Presto gli scritti dei Quangel richiamano l’attenzione della gestapo che si materializza nella persona dell’ispettore Escherich, dando l’avvio ad una inesorabile e spietata caccia all’uomo.

Combattendo contro un nemico spaventosamente più grande e sapendo di soccombere, Otto e Anna si affidano per vivere, al loro amore sempre più solido e necessario e alla disperazione per agire. La speranza che ne uccida più la penna che la spada pervade ogni istante del film e ci lega ai destini dei due protagonisti condividendo con loro anche i momenti più strazianti fino all’epilogo già scritto. In questo modo il film si fa forte di uno spirito narrativo che ci avvolge facendoci calpestare gli stessi frettolosi e angosciosi passi delle prede inseguite dagli implacabili segugi della gestapo.

Lettere da Berlino: convincenti ricostruzioni, ottime interpretazioni

Anche sotto l’opprimente sensazione della battaglia persa sin dal principio “Lettere da Berlino” lo si apprezza per un tratto semplice ma attento, per le convincenti ricostruzioni e per le ottime interpretazioni di Bredan Gleeson e Emma Thompson.

Per partecipare, anche timidamente, alla notorietà del romanzo di Hans Fallanda manca purtroppo un guizzo improvviso nello svolgersi della trama, un segno particolare o una scena che possa colpire indelebilmente la memoria dello spettatore.  Forse il finale si avvicina a qualcosa del genere ma ci si arriva troppo in fretta e senza un vero processo di metabolizzazione. “Lettere da Berlino” rimane comunque un’opera preziosa e ben fatta per la storia incredibile di cui si fa portatrice.

Riccardo Muzi

 

 

Trama

  • Titolo originale: Jeder stirbt für sich allein
  • Regia: Vincent Perez
  • Cast: Emma Thompson, Brendan Gleeson, Daniel Brühl, Mikael Persbrandt, Katharina Schüttler, Uwe Preuss, Louis Hofmann, Godehard Giese, Daniel Sträßer, Jacob Matschenz, Lars Rudolph, Hildegard Schroedter, Ingo Wimmer
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 97 minuti
  • Produzione: Germania 2015
  • Distribuzione: Videa – CDE
  • Data di uscita: 13 Ottobre 2016

lettere-da-berlino“Lettere da Berlino” è un film del regista svizzero Vincent Perez, tratto dal romanzo del 1947 “Ognuno muore solo” di Hans Fallada, a sua volta basato su una vera storia di resistenza al nazismo

Berlino 1940. Otto e Anna Quangel sono una coppia appartenente alla classe operaia che vive in un appartamento malmesso e che, come tutti, cerca di stare alla larga dai guai durante la dominazione nazista. Quando il loro unico figlio viene ucciso al fronte, la perdita spinge la coppia a compiere uno straordinario atto di resistenza e rivolta.

Iniziano così a diffondere per tutta la città cartoline anonime contro il regime di Hitler, con il rischio concreto di essere scoperti e giustiziati.

Presto le loro azioni richiamano l’attenzione dell’ispettore della Gestapo Escherich che scatena una spietata caccia all’uomo; quell’uomo che, con la sola forza della parola, ha sfidato Hitler.

Trailer

 

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